Benzina e gasolio: impennata di quasi il 18% in una settimana

In una settimana il costo per un pieno di benzina e gasolio ha subito un netto incremento, a cui si aggiunge la beffa.

Uno dei temi più caldi di questo inizio di 2022 è il preoccupante incremento dei prezzi dell’energia elettrica. Se ne parla quasi ogni giorno e a soffrirne le conseguenze ci sono pure i proprietari di una BEV. Chi ha un veicolo a benzina o gasolio non ha però particolare motivo di sorridere. Difatti, nell’ultima settimana il costo ha subito un rincaro del 16 per cento. Per la precisione, parliamo del più 15,94 per cento nel caso della benzina e del più 17,6 per il gasolio.

In definitiva, non si arresta l’impennata delle quotazioni alla pompa, neppure a seguito del pesante più 22,6 per cento di inizio febbraio per la benzina e il più 23,3 per cento per il diesel. Una nota positiva riguarda, invece, il GPL, addirittura in calo, lieve ma comunque in controtendenza alle altre alimentazioni. Nel periodo recente è disceso dell’1,18 per cento, una magra consolazione a seguito di un 2021 funestato da una bella stangata pure in riferimento al gas. 

Gli introiti per l’Agenzia delle Entrate

In definitiva, i valori percentuali sopra enunciati si traducono in un rialzo di circa 1.830 euro ogni 1.000 litri di benzina acquistata, mentre per il gasolio ci aggiriamo attorno alla soglia dei 1.700 euro. Ed ecco la nota dolente, il vero nervo scoperto in grado di mandare la popolazione italiana su tutte le furie: il 57,7 per cento del costo della benzina è costituito da tasse. Insomma, su 1.830 di spesa, 1.055,91 euro vanno catalogati sotto la voce “tasse e imposte”; l’effettivo carburante che paghiamo è pari a 774,09 euro.

Per quanto riguarda il gasolio veleggiamo grossomodo sulle stesse cifre: nelle casse dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione entra il 54,2 per cento dell’ammontare complessivo. Se analizziamo l’ultimo ventennio scopriamo poi come il generale aumento della benzina sia salito di oltre la metà, più esattamente del 54,5 per cento.