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Auto connesse: ecco dove finiscono i tuoi dati
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Le auto connesse trattano i dati degli utenti in maniera non particolarmente intuitiva. Scopriamo dunque come funziona questo processo.
Le auto connesse, proprio per via della loro natura, generano quotidianamente un’enorme quantità di dati. Non è affatto un caso, il fatto che nel traffico odierno almeno un veicolo su due risulti connesso.
I progressi effettuati dalla tecnologia hanno reso le vetture in questione sempre più simili a dei computer in movimento. Cosa che ha ovviamente creato degli effetti benefici, annebbiando tuttavia ancora di più la questione inerente alla gestione dei dati.
Come vengono gestiti i dati?
I dati presenti all’interno delle vetture sono molteplici, motivo per cui non sempre è facile capire come questi vengano gestiti. A questo proposito è lecito porsi varie domande, dal modo in cui vengono gestiti passando a chi effettivamente gestisce tutti questi dati.
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Sebbene gli automobilisti in Italia abbiano accettato di buon grado questa ghiotta occasione, ciò non esclude in alcun modo una risposta alle domande di cui sopra. I dati in questione sono per forza di cose di proprietà degli utenti.
Nonostante questo, ci sono alcune incertezze dal punto di vista della sicurezza informatica. Sembra infatti che la trasparenza riguardante certe tematiche sia ben poca, facendo così venire meno tutti i discorsi e i paper riguardanti la tutela degli utenti.
Un caso recente è rappresentato dal disastro Volkswagen, che ha comportato una fuga di dati sensibili anomala e potenzialmente pericolosa.
Come si può rimediare?
Dal punto di vista giuridico, l’automobilista medio per ovvie ragioni non sempre è in possesso degli strumenti adatti per esprimersi. Coloro che detengono i dati degli utenti dovrebbero condividerne la gestione con le case automobilistiche.
Questo, in modo tale che più organi strutturati possano impegnarsi per garantire la tutela degli utenti. Cosa che, al momento, non sembra essere possibile.
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Riproduzione riservata © - MM
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