News
Colonnine: accettato il ricorso contro il Comune di Milano
Il TAR di Milano ha approvato il ricorso avanzato contro il nuovo Regolamento sulla qualità dell’aria che impone le colonnine.
Assopetroli-Assoenergia e Grandi Reti vincono il ricorso contro il Comune di Milano secondo il TAR del capoluogo lombardo. Nel novembre scorso l’amministrazione territoriale, attraverso le nuove direttive sulla qualità dell’aria, intendeva obbligare ogni sistema di distribuzione del carburante della zona a installare le colonnine. Un provvedimento che fin dal principio aveva fatto storcere il naso ai più e la sentenza attesta la bontà delle argomentazioni avanzate.
Ad avviso del TAR, la decisione intrapresa non era stata condivisa in precedenza con le parti chiamate direttamente in causa e, soprattutto, non prendeva in esame certi fattori critici, ovverosia:
- L’onerosa spesa da fronteggiare da parte delle compagnie;
- La scarsissima redditività del servizio di redditività;
- Il problematico ritorno dell’investimento;
- L’assenza di un parco circolante che motivasse un costo identico sull’intera categoria, indipendentemente da ogni valutazione qualitativa.
In aggiunta, i distributori privi di idoneo spazio, vale a dire la prevalenza del Comune di Milano, avevano il dovere di individuare un luogo alternativo per l’allestimento dei centri di ricarica.
Sulla base di tale ragione, il TAR ha giudicato “irragionevole far gravare sugli esercenti il costo, economico e sociale, della transizione all’elettrico”, senza distinzioni e senza uno studio approfondito della domanda. Ciononostante, Grandi Reti e Assopetroli-Assoenergia, rappresentanti la filiera protagonista della transizione ecologica, aprono alla ripresa di un dialogo costruttivo tra istituzioni e operatori industriali.
L’iniziativa di molti benzinai
A prescindere dalla scelta assunta dal TAR di Milano, parecchi benzinai hanno stabilito, di loro spontanea volontà, di dotarsi di adeguate strumentazioni per il rifornimento dei mezzi elettrici.
Questo perché sposano la filosofia alla base e, mediante accordi tra azienda madre e operatore energetico, sono allettati dalla prospettiva di munirsi delle colonnine nelle loro sedi, talvolta pure senza sobbarcarsi le spese. E finché la scelta ha carattere personale, non sussiste il benché minimo problema. Al contrario, il discorso cambia, e considerevolmente, se si tratta di un qualcosa di forzato, imposto da terzi.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM