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Stellantis ha cambiato CEO: le tre sfide che aspettano Antonio Filosa
Tre i target più urgenti per Filosa: il rilancio nel Nord America, la razionalizzazione dei marchi e la concorrenza cinese. E si rivede il Piano Italia.
Antonio Filosa è il nuovo CEO di Stellantis, nominato al posto di Carlos Tavares. Un cambio al vertice che arriva in un momento delicato per il quarto costruttore automobilistico al mondo. Filosa eredita un gruppo dalle grandi potenzialità ma anche dalle molteplici criticità. Tre sono le sfide principali che dovrà affrontare fin da subito: il rilancio in Nord America, la gestione del portafoglio marchi e la crescente pressione della concorrenza cinese.
Nord America, area strategica da rilanciare
Nel 2023, Stati Uniti e Canada hanno rappresentato oltre un quarto delle vendite globali di Stellantis, ma con un calo del 14%, scendendo a 1,44 milioni di unità. Pur generando meno volumi rispetto all’Europa, questa regione rimane cruciale per i margini, grazie alla forte domanda di SUV e pick-up. Il nuovo CEO dovrà invertire la rotta, rafforzando la presenza del gruppo in un mercato strategico per controbilanciare le difficoltà in Europa e America Latina.
Troppe marche, pochi risultati
A differenza di altre fusioni, Stellantis ha scelto di mantenere tutte le sue 14 marche, ma il risultato è una sovrapposizione evidente. Marchi come Peugeot, Opel, Fiat e Citroën faticano a differenziarsi, mentre le divisioni premium DS e Alfa Romeo non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Maserati, simbolo del lusso, sta attraversando una fase complessa. Negli Stati Uniti, Dodge e Chrysler sopravvivono con gamme minime, e persino Jeep è lontana dagli obiettivi iniziali. Il futuro di questi brand sarà uno dei nodi centrali del mandato di Filosa.
Cina ed elettrificazione: la partita globale
Il terzo fronte riguarda la competizione con i produttori cinesi, sempre più aggressivi in mercati chiave come Brasile ed Europa. Stellantis dovrà accelerare sulla transizione elettrica e consolidare la partnership con Leapmotor, già avviata ma insufficiente da sola a reggere l’urto. “Serve uno scossone, dobbiamo muoverci velocemente altrimenti siamo morti”, ha dichiarato senza mezzi termini Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa.
Il manager ha anche annunciato una revisione del Piano Italia, presentato a dicembre, per rilanciare Maserati con powertrain ibridi, archiviare il flop della Fiat 500 elettrica e rilanciare la produzione ibrida nello stabilimento di Mirafiori.
Il ruolo dell’Europa per il rilancio
Imparato ha infine lanciato un appello all’Unione Europea, affinché intervenga su regolamenti e costi energetici, proponendo anche un piano di rottamazione continentale per svecchiare un parco auto datato. Promuovendo l’ibrido e abbattendo le emissioni, il gruppo mira a rimanere competitivo nel panorama globale. Da parte sua Stellantis deve rinnovare assolutamente il suo parco motori, lasciandosi velocemente alle spalle la parentesi negativa rappresentata dal Puretech, cercando di riconquistare la clientela basandosi su qualità e affidabilità.
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