Rialzo inarrestabile dei carburanti: cosa sta accadendo?

Il rialzo dei carburanti continua a preoccupare i consumatori italiani. Ma quali sono le cause dietro questo aumento e cosa fa il governo.

Il mercato dei carburanti sta vivendo momenti di tensione. Secondo le ultime rilevazioni, il prezzo del Brent ha superato i 92 dollari al barile, avvicinandosi pericolosamente alla “soglia critica” per l’attivazione del decreto sull’accisa mobile. Questo meccanismo, introdotto dal Decreto Trasparenza, prevede una riduzione delle imposte quando il prezzo medio del greggio a Londra raggiunge determinate cifre. Attualmente, siamo a un soffio dalla soglia indicata di 77,4 euro/barile.

Prezzi: una corsa senza fine?

La situazione è preoccupante. Le quotazioni della benzina hanno raggiunto livelli mai visti da metà novembre 2022. Anche il gasolio ha mostrato segni di instabilità, tornando sotto i mille dollari la tonnellata. Questa mattina, compagnie come Eni e IP hanno annunciato aumenti nei loro prezzi consigliati per benzina, diesel e Gpl.

Ma non è tutto. Secondo l‘Osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy, i prezzi alla pompa stanno raggiungendo cifre record: benzina a 1,982 euro/litro e diesel a 1,899 euro/litro. E sulle autostrade? Ancora peggio, con la benzina a 2,046 euro/litro e il gasolio a 1,979 euro/litro.

Cosa sta facendo il governo?

Di fronte a questi rialzi, molti si chiedono quali misure sta adottando il governo. Il Decreto Trasparenza, varato a inizio anno, ha introdotto un meccanismo di riduzione delle imposte per cercare di contenere l’aumento dei prezzi. Tuttavia, con il Brent che si avvicina alla soglia critica, molti si domandano se questo sarà sufficiente.

Il rialzo dei carburanti è una realtà con cui gli italiani stanno imparando a convivere. Ma con l’incertezza che regna sul mercato globale e la crescente domanda di energia, è difficile prevedere cosa ci riserva il futuro. Quel che è certo è che consumatori e governo dovranno lavorare insieme per trovare soluzioni sostenibili.