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Colosso delle due ruote nel caos: cosa sta succedendo

Crisi ai vertici: Dourdeville si dimette e accusa la leadership. L’azienda replica, ma il titolo crolla dell’11%. Attesa per il nuovo CEO entro il 2025.
Un terremoto scuote una storica casa motociclistica. Le dimissioni di Jared Dourdeville, membro del consiglio di amministrazione e di di H Partners Management, hanno acceso i riflettori su una crisi interna senza precedenti. Con una lettera indirizzata direttamente al board, Dourdeville ha criticato duramente la leadership aziendale, innescando uno scontro ai vertici e preoccupazioni crescenti tra gli investitori.
Accuse alla leadership e crisi organizzativa
Dourdeville ha puntato il dito contro l’amministratore delegato Jochen Zeitz e il presiding director Tom Linebarger, accusandoli di una gestione inefficace e di risultati finanziari al di sotto delle aspettative. Al centro del dissenso, anche il fallimento nella nomina di un nuovo CEO, richiesta dallo stesso Dourdeville, che ha provocato una rottura irreparabile.
Tra i problemi sollevati, spiccano la crescita dell’inventario medio dei concessionari – passato da 99 a oltre 140 giorni – e un’eccessiva instabilità dirigenziale, accentuata da un elevato turnover e da una cultura aziendale percepita come debole. “L’azienda manca di una cultura vincente ai suoi livelli più alti”, ha scritto, indicando nel lavoro da remoto uno dei fattori del deterioramento interno.
Un futuro da riscrivere: mercato in allarme
Le conseguenze di questa rottura sono state immediate: le azioni della compagnia hanno perso l’11%, segnalando un forte allarme tra gli investitori. Con l’assemblea degli azionisti fissata per il 14 maggio e il previsto ritiro di Zeitz entro il 2025, la nomina di un nuovo CEO sarà decisiva per restituire stabilità al gruppo. In un settore motociclistico sempre più competitivo e soggetto a trasformazioni rapide, la vicenda rappresenta un segnale d’allerta: solo una leadership solida e visionaria potrà garantire il successo nel lungo termine.

La replica della casa motociclistica
L’azienda americana finita in questo turbinio di polemiche è la famosissima Harley-Davidson e la sua risposta non si è fatta attendere. In una comunicazione inviata alla SEC, l’azienda ha respinto fermamente le accuse. I dati interni – sostiene il management della Harley – mostrano un turnover 2024 ai minimi storici e un coinvolgimento dei dipendenti ai massimi livelli secondo i sondaggi interni.
Anche sul fronte delle scelte strategiche, come il ritiro del modello Sportster e il lancio della gamma RevMax, Harley ha ricordato che le decisioni erano state condivise in passato dallo stesso Dourdeville. Sulla delicata questione dell’approccio alle politiche DEI (Diversity, Equity and Inclusion), la società ha definito le affermazioni dell’ex consigliere “fuorvianti”.
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