Circolare con la targa straniera: ecco cosa sapere

Si può circolare con la targa straniera? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere riguardo questo dubbio diffuso.

Un dubbio in particolare, sembra affliggere tutti gli automobilisti ormai da parecchio tempo: si può circolare con la targa straniera? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza, laddove altri non ci sono riusciti.

Si tratta di un argomento senza ombra di dubbio approfondito, e per questa sua natura causa di equivoci. Ma nei prossimi paragrafi cercheremo appunto di schiarire un po’ le idee confuse altrui.

Ecco cosa c’è da sapere

La circolazione delle targhe estere in Italia è ovviamente circoscritta ad una legge. Di base, un cittadino può circolare in Italia con questa targa per un periodo dalla durata massima di 90 giorni. Coloro che sono invece residenti all’estero potranno circolare per un anno.

La normativa cambia ulteriormente nel momento in cui si parla di auto a noleggio, in affitto o in leasing. Queste dovranno semplicemente contenere al loro interno i documenti riguardanti la legittimità della proprietà temporanea.

L’iscrizione al Reve è per questo motivo limitata ad alcune categorie, in particolare i veicoli intestati all’estero ma con residenza italiana, e i veicoli di un dipendente impiegato di azienda estera. In questo caso l’obbligo va rispettato entro i 60 giorni.

Come funziona l’assicurazione?

Il contratto di assicurazione funziona in maniera ancora differente. Questo può essere stipulato all’interno del Paese in cui il veicolo è stato immatricolato, e tra queste situazioni può rientrarvi anche l’assicurazione italiana.

Ciò significa che se l’assicurazione è stipulabile, si può anche essere multati per le situazioni più frequenti. Dal semaforo rosso passando per la guida in stato di ebbrezza. Anche il bollo auto deve essere pagato nel Paese in cui l’auto è stata immatricolata.

Si può dunque circolare con targa straniera in Italia, ma rispettando poche e semplici regole.

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