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Caro carburanti: il governo italiano respinge la possibilità di tagliare le accise
Il governo non intende tagliare le accise sui carburanti, nonostante i forti rialzi delle ultime settimane: “Le risorse servono per altre emergenze”.
Il governo italiano respinge la possibilità di tagliare le accise sui carburanti, nonostante i recenti e significativi aumenti dei prezzi dei carburanti che hanno colpito i conducenti di tutto il paese. Questa decisione è stata confermata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha affermato che il taglio delle accise dell’anno scorso: “fu un intervento del precedente governo quando i prezzi erano schizzati alle stelle. Oggi i dati sono molto diversi. Riteniamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate laddove ci siano davvero delle emergenze, dal taglio del cuneo fiscale ad altri interventi a tutela del potere d’acquisto per le fasce sociali più svantaggiate”.
Il taglio delle accise sui carburanti è una questione complessa e controversa, poiché può avere un impatto diretto sia sull’economia nazionale che sull’ambiente. Da un lato, un taglio delle accise potrebbe portare a una riduzione dei prezzi dei carburanti, alleggerendo il carico economico per i conducenti e le aziende che dipendono dai trasporti. Dall’altro lato, ciò potrebbe anche comportare una diminuzione delle entrate statali, che potrebbero essere necessarie per finanziare importanti servizi pubblici e investimenti infrastrutturali.
Tuttavia, alcuni critici potrebbero sostenere che i forti rialzi dei prezzi dei carburanti stanno colpendo anche le famiglie a reddito medio, e che un taglio delle accise potrebbe fornire un certo sollievo a tutte le fasce di popolazione colpite dall’aumento dei costi di trasporto e da una possibile inflazione su altri beni e servizi.
Urso: “il decreto trasparenza sarà sufficiente”
Molti attacchi al governo sono arrivati ovviamente dall’opposizione e del Codacons, che parla di “una tassa occulta” in vista dell’estate. Anche Federdistribuzione e Coldiretti si sono schierati contro questa scelta, i primi chiedono che si agisca con urgenza, mentre i secondi denunciano un impatto dei rincari anche sui beni alimentari.
Tuttavia, il governo ritiene che siano sufficienti le misure introdotte con il decreto Trasparenza, a partire dall’obbligo di esposizione dei prezzi medi. Per il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci, “c’è un allarmismo assolutamente esagerato: cambierà tutto con la scelta di imporre una maggiore trasparenza ai distributori. Il singolo cittadino potrà verificare il prezzo medio giornaliero sia dal sito, sia dal tabellone che dovrà essere esposto in tutti i distributori italiani”.
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