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Accise carburanti: cosa e quali sono e perché le paghiamo
Le accise sui carburanti sono imposte indirette applicate su tutti i derivati del petrolio come gasolio, benzina, oli e gpl.
L’Italia è uno dei paesi che hanno il prezzo deli carburanti tra i più alti in UE, su questi costi incidono le accise sui carburanti. Queste imposte vanno a pesare direttamente sui costi del gasolio e della benzina. Infatti, indicativamente il prezzo alla pompa che si paga durante il rifornimento è composto per oltre il 50% da accise e da Iva.
Che cosa sono le accise sui carburanti? Le accise sono imposte create appositamente dallo stato per finanziare in modo rapido “stati di necessità” legati a momenti di crisi ed emergenze improvvise. Nel tempo però, invece di sparire una volta assolto al loro compito, si sono consolidate e accumulate andando ad incidere in maniera pesante sui costi del carburante.
Lista delle accise sui carburanti (benzina e gasolio)
- Il finanziamento della crisi di Suez del 1956 con un’accisa di 14 lire (0,000723 euro);
- La ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963 con un aumento di 10 lire (0,00516 euro);
- La ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966 con 10 lire (0,000516 euro);
- La ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968, sempre con un’accisa di 10 lire (0,000516 euro);
- La ricostruzione in seguito al terremoto del Friuli del 1976 con 99 lire (0,0511 euro);
- La ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 con un’imposta di 75 lire (0,0387 euro);
- La missione Onu in Libano (Italcon) del 1983 per 205 lire (0,106 euro);
- La missione in Bosnia con l’Onu del 1996 per 22 lire (0,0114 euro);
- Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 con un’accisa di 0,02 euro;
- L’acquisto di autobus ecologici nel 2005 con 0,005 euro;
- La ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 per 0,0051 euro;
- Il finanziamento alla cultura del 2001 con un’imposta che va da 0,0055 a 0,0071 euro;
- Il finanziamento della crisi migratoria libica del 2011 con un aumento di 0,04 euro;
- La ricostruzione in seguito all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011 con 0,0089 euro;
- Il finanziamento del decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011 con un’imposta di 0,082 euro (0,113 sul diesel);
- La ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012 per 0,02 euro;
- Il finanziamento del “Bonus gestori” e la riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo con 0,005 euro;
- Il finanziamento di alcune spese del decreto Fare “Nuova Sabatini” (dal 1 marzo al 31 dicembre 2014) con 0,0024 euro.
Il peso delle accise per lo stato
Tutti si chiederanno: le accise possono essere abbassate? La risposta non è facile, infatti, un ridimensionamento delle suddette sarebbe si una manna per gli automobilisti, ma allo stesso tempo avrebbe un grosso impatto sulle finanze dello stato.
Basti pensare che l’ammontare delle entrate fiscali derivanti dai prodotti petroliferi, tra cui le accise sulla benzina e il gasolio, superano i 30 miliardi di euro, una cifra molto importante a cui il governo molto difficilmente può trovare delle alternative.
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