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Francia, nuovi incentivi auto elettriche ma non per il made in China
Un approccio stringente ai criteri di incentivo per le auto elettriche potrebbe marginalizzare i produttori cinesi e oltre.
Il governo francese ha mosso audacemente il primo passo per riformare le sue politiche di incentivi per le auto elettriche. L’obiettivo chiave è legare gli incentivi a criteri ambientali e industriali rigorosi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato a metà maggio un intervento che potrebbe marginalizzare i veicoli elettrici prodotti in Cina. La legge, attualmente in discussione, prevede una revisione radicale del sistema di sovvenzioni, introducendo un sistema di punteggio basato sulle “emissioni lifecycle” del veicolo.
Gli incentivi non saranno più erogati automaticamente. Al contrario, solo i veicoli elettrici che raggiungono un punteggio ambientale minimo di 60 su 100 potranno beneficiare delle agevolazioni. Questo punteggio tiene conto delle emissioni generate durante tutto il ciclo di vita del veicolo – dalla produzione dei materiali alla sua ultima fase di smaltimento.
Il governo francese intende garantire che i fondi pubblici siano impiegati per promuovere effettivamente la decarbonizzazione. A tale fine, viene considerato l’impatto ambientale completo del veicolo, compreso il processo di produzione e assemblaggio, e le modalità di trasporto dal luogo di produzione al punto vendita. Si stanno considerando criteri specifici per le batterie, dato il loro impatto significativo sulle emissioni totali di un veicolo elettrico.
L’Impatto sui produttori internazionali
L’ambiziosa politica francese non solo esclude alcuni produttori cinesi come MG e BYD, ma anche veicoli prodotti in Cina come la Tesla Model 3 e la Dacia Spring. In effetti, l’imposizione di punteggi anche per il luogo di assemblaggio rischia di favorire l’industria autoctona a discapito di quella straniera.
Se tutto procede secondo i piani, il nuovo sistema entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024. Tuttavia, un periodo di transizione è previsto per i veicoli ordinati prima del 31 dicembre 2023, i quali non saranno soggetti ai nuovi criteri.
In questo contesto, la Francia sottolinea l’importanza dell’ecologia nel mondo dell’auto, dimostrando che l’ambiente è una priorità, indipendentemente dalle ripercussioni commerciali.
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