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Ponte sullo stretto, ok al decreto: inizio lavori tra un anno?
Via libera dalle commissioni riunite Trasporti e Ambiente della Camera per portare il provvedimento in Aula, la costruzione comporterà una spesa oltre i 13 miliardi di euro.
Il sottosegretario ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha dichiarato che la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina comporterà una spesa di 13,5 miliardi di euro. Questa notizia è stata comunicata durante l’intervento del sottosegretario davanti alle commissioni riunite Trasporti e Ambiente della Camera, le quali hanno dato il mandato ai relatori di riferire in Aula sul decreto riguardante il Ponte.
Le commissioni riunite Trasporti e Ambiente della Camera hanno dato il via libera al mandato dei relatori per presentare il rapporto in Aula riguardo al decreto ponte. Tale provvedimento sarà discusso martedì alle ore 15 in Aula.
“Nel 2011 il costo era di 8,5 miliardi, quindi è salito da 8,5 a 13 miliardi complessivamente. Di questi 8,5 miliardi, quelli di cui stiamo parlando sull’aggiornamento prezzi sono i 6,7 miliardi che riguardano il contratto col contraente generale”, ha dichiarato Rixi.
Il sottosegretario ai Trasporti ha poi spiegato: “Sono state fatte due modifiche di riformulazione per chiarire due cose: prima di tutto che il limite sono i 13,5 miliardi del Def, dunque l’opera sta dentro quel limite; secondo dovevamo fissare dei criteri oggettivi, dal momento che i materiali negli ultimi 2 anni sono aumentati, alcuni anche oltre il 40%, e bisognava misurare i costi per evitare extraprofitti per un’azienda che ha vinto l’appalto nel 2012”.
Pietro Salini: “Siamo pronti a partire con i lavori tra un anno”
Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild S.p.A., in un’intervista a La Stampa ha dichiarato: “La verità è che sul ponte sullo Stretto si fanno polemiche modeste. È un’opera che sognava già Giulio Cesare. Noi tra un anno siamo pronti a far partire i lavori”.
Salini ha poi parlato dei costi di realizzazione stimati: “È verosimile. Il ponte in sé ne costa quattro e mezzo, altri sei servono per le opere accessorie e di compensazione, più altri oneri di ingegneria e la parte di Rfi. L’Italia con il Pnrr sta facendo un grande tagliando dopo anni di investimenti mancati: scuole di qualità, culle piene e grandi opere, questi sono i tre segni di un Paese con fiducia nel futuro. Stiamo ripartendo. Chi mette in dubbio l’utilità del Ponte disconosce il valore di un progetto storico e sostenuto a livello internazionale, dall’Ue in primis. A cui il governo potrà chiedere altre risorse. Non è un progettino infilato di nascosto”.
L’amministratore delegato di WeBuild ha poi concluso: “Quando saremo pronti? Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale parla dell’estate prossima, ma noi saremo pronti anche prima. Sarà una vetrina incredibile per l’Italia, anche turistica. Costruiremo il ponte più lungo del mondo”.
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