Tesla: la guerra dei prezzi fa crollare gli utili

Con la netta sforbiciata ai prezzi di listino, la Tesla chiude il primo trimestre del 2023 in netto calo degli utili rispetto al 2022.

La cosiddetta guerra dei prezzi intrapresa da Tesla in apertura del 2023 aveva messo un po’ di apprensione agli stakeholder. Che si chiedevano cosa ne sarebbe stato degli utili e dei margini. Perché, ok, il numero delle immatricolazioni sarebbe, di certo, cresciuto, ma il tornaconto economico andava accertato. Restava da stabilire se davvero avrebbe avuto luogo un vantaggio sui competitor tale da giustificare l’audace mossa di Elon Musk, le cui idee, quasi sempre rivoluzionarie, dipendono, talvolta, da sovrastime delle proprie capacità.

Numeri alla mano, i timori espressi nei mesi passati (e proseguita con l’ennesima sforbiciata al listino di qualche giorno fa negli States) erano fondati. Difatti, a seguito della chiusura delle contrattazione a Wall Street, l’azienda, specializzata nella produzione di vetture elettriche, ha avuto dei pro e dei contro.

Il fatturato sale, ma…

Partendo dalle note positive, il fatturato globale è salito a 23,33 miliardi di dollari, per un incremento del 24 per cento. A brillare sono state soprattutto le performance del reparto automotive, in grado di crescere a 19,96 miliardi (più 18 per cento), trascinato dall’incremento delle consegne del 36 per cento, pari a 422.875 unità. Dei risultati ottenuti grazie agli sconti, tali da rendere le domande persino superiori alla effettiva capacità produttiva degli stabilimenti. Sul fronte opposto, però, sono scesi gli utili del 15 per cento a 1,85 miliardi, aventi un impatto sul fatturato molto minore rispetto al primo trimestre del 2022, passato dal 26,8 al 19,3 per cento.

A sua volta, l’utile operativo, a 2,66 miliardi, è calato del 26 per cento e il margine del 7,8 per cento, dal 19,2 all’11,4 per cento. Eppure, il morale di Musk è buono, pronto a rimarcare il ruolo di primattore nell’affollato e agguerrito mondo automobilistico.