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Stellantis, Italia: produzione in calo per il quarto anno di fila
Per il quarto anno di fila la produzione negli stabilimenti italiani di auto cala: la nascita di Stellantis non ha finora segnato una volta.
Analogamente a diverse altre compagnie, Stellantis ha dovuto sopportare negli ultimi mesi tanti disagi, derivanti da un periodo decisamente poco sereno per quanto riguarda la produzione. Sono pure in calo i mezzi di trasporto fabbricati presso gli stabilimenti del gruppo italo francese nella nostra penisola.
Stando alle rilevazioni della Fim-Cisl, nel 2021 gli impianti di assemblaggio hanno totalizzato 673.574 auto e furgoni, per una contrazione pari al 6,1 per cento rispetto al 2020. Pesa soprattutto il meno 11,3 per cento nel caso delle autovetture (408.526), parzialmente mitigato dal piĂą 3,1 per cento dei veicoli commerciali leggeri.
Il dato, già di suo non rassicurante, duole ulteriormente poiché si tratta del quarto anno di fila in declino. Inoltre, rispetto al 2017, la perdita è di oltre un terzo dei volumi: in un quadriennio c’è stata una riduzione del 35 per cento (allora era a 1.035.454 unità ). Prendendo esclusivamente a riferimento le auto (a quota 743.454 quattro anni fa) il crollo è del 45 per cento.
Segnali promettenti non confermati
Purtroppo, non hanno avuto conferma i segnali promettenti emersi in apertura del 2021. Difatti, in un primo momento sembrava fosse la volta buona per una svolta in positivo. Prendendo in esame il periodo che va da gennaio a settembre, la crescita era del 14,2 per cento. Ciò finchĂ© i disagi avvertiti per l’approvvigionamento di semiconduttori non ha comportato “continui fermi produttivi”.
Inoltre, facendo un confronto tra i valori ai livelli ante Coronavirus del 2019, la situazione appare a maggior ragione negativa: -17,7% per il totale, con le autovetture a -22,3% e i furgoni per la prima volta in calo da 12 anni, con un -9,6%). La rapida discesa – spiega Fim-Cisl – è “in gran parte riconducibile allo stop nelle produzioni determinato dalla mancanza dei semiconduttori, una situazione che condizionerĂ anche il 2022”. Si salvano unicamente il polo di Torino (Mirafiori e Grugliasco), la Maserati di Modena e la Sevel di Atessa, con una produzione superiore all’anno della pandemia.
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