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Stellantis, Imparato: “Non voglio cassa integrazione a vita”

Al convegno sull’auto a Torino, Imparato (Stellantis) e Altavilla (BYD) si sono confrontati sulle sfide del settore, tra dazi e futuro dell’industria.
Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, e Alfredo Altavilla, ex-dirigente di FCA ed oggi senior advisor di BYD, si sono ritrovati fianco a fianco al convegno sull’auto organizzato al Museo dell’auto di Torino. In un contesto globale segnato da dazi commerciali, crisi dell’automotive e una transizione elettrica sempre più complicata, i due manager hanno sorpreso tutti con toni concilianti e perfino gesti simbolici di collaborazione, in un clima all’insegna del rispetto reciproco. Nessuna polemica, ma un confronto costruttivo sulle sfide che attendono l’industria.
Europa e Cina: tra concorrenza e collaborazione
Il tema caldo restano le tensioni commerciali tra l’Europa e la Cina, con Bruxelles che ha introdotto dazi pesanti contro le auto elettriche cinesi. Per Altavilla, che oggi collabora con BYD, l’approccio protezionista rischia di distorcere il mercato: “Fin quando ci saranno i dazi non possiamo pensare a clamorose rivoluzioni sul mercato. Se si lascia spazio ai costruttori cinesi, la loro quota può superare facilmente la doppia cifra”.
Ha anche lasciato intendere che il terzo impianto europeo di BYD potrebbe sorgere in uno dei Paesi che non hanno sostenuto le sanzioni UE contro la Cina. Ma l’ex dirigente FCA ha ribadito che l’alternativa alla contrapposizione è la collaborazione tecnologica: “Solo così potremo soddisfare i bisogni dei consumatori europei”.

Tra dazi e rilancio: il piano di Stellantis per l’Italia
Dall’altra parte, Imparato ha puntato l’attenzione sulle ripercussioni dei dazi americani annunciati da Trump, che si aggiungono a quelli europei: “Avranno un impatto importante sulla componentistica, soprattutto italiana. Vogliamo un commercio libero, equo e stabile”.
Il numero uno di Stellantis Europa ha cercato però di infondere ottimismo, annunciando il rilancio di Mirafiori: a novembre partirà la produzione della Fiat 500 ibrida, con un incremento previsto di 130 mila vetture. “Non voglio passare la vita in cassa integrazione”, ha detto mostrando il Piano industriale per l’Italia, che porta sempre con sé. Un messaggio forte in un momento cruciale per Torino e per l’intera industria automobilistica italiana.
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