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Negli Stati Uniti accusano Stellantis di cospirazione criminale
Le autorità USA accusano Stellantis di cospirazione criminale quando ancora Fiat Chrysler non si era alleata con PSA.
Piovono pesanti accuse a carico di Stellantis negli USA. Le istituzioni hanno messo nel mirino la divisione americana sempre nell’ambito del filone di indagini del Dieselgate. Con il Dipartimento di Giustizia degli USA che ha formulato un nuovo capo d’imputazione per cospirazione criminale in riferimento alla manipolazione dei valori delle emissioni dei propulsori diesel fabbricati dall’allora FCA USA tra il 2014 e il 2016.
All’epoca i motori avrebbero ricevuto un dispositivo in grado di eludere le verifiche e restituire valori al di sotto della soglia limite definita dal Governo. In particolare, le autorità statunitensi imputano la violazione del Clean Air Act e la frode telematica.
Stando alle accuse mosse dagli organi di giustizia, Stellantis (FCA USA) si sarebbe comportata “sapendo che quei veicoli non rispettavano gli standard sulle emissioni degli Stati Uniti” e allo stesso tempo si sarebbero resa colpevole di ingannare la clientela “facendo dichiarazioni false e fuorvianti”.
Già nel 2019 un patteggiamento
Attualmente il colosso capitanato da Carlos Tavares ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni in merito. L’agenzia di stampa internazionale Reuters ha anticipato che Fiat Chrysler US avrebbe accettato di dichiararsi colpevole di una delle accuse di cospirazione criminale, con la promessa di pagare sanzioni per 300 milioni di dollari. L’accordo arriva a cinque anni dalla dichiarazione di colpevolezza di Volkswagen, che, tra multe e sanzioni, aveva dovuto corrispondere una cifra superiore ai 30 miliardi di dollari.
Proprio dallo scandalo dieselgate riferito a VW hanno avuto inizio le indagini riguardanti altri brand, in Europa e negli States, portando alla luce pure le presunte azioni dell’allora Fiat Chrysler Automobiles. Da lì in poi sono partiti vari accorgimenti, costringendo il gruppo a dirimere in più di un’occasione le controversie legali con il patteggiamento. Come ad esempio nel 2019, quando si è trovata a versare 800 milioni di dollari nell’ambito del procedimento intentato dallo Stato della California.
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