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Scende il prezzo del petrolio ma benzina e gasolio non calano: i motivi

I prezzi dei carburanti continuano a mantenersi alti, scatenando polemiche tra consumatori e operatori del settore. Ecco le cause e come risparmiare.
Dopo l’annuncio di una tregua tra Israele e Iran e la conseguente discesa del prezzo del petrolio, i carburanti al distributore non sembrano seguire lo stesso andamento. Se il prezzo del Brent europeo è sceso sotto i 70 dollari al barile, arrivando a 67 dollari, e il WTI texano si è attestato sui 65 dollari, il costo alla pompa non ha rispecchiato il calo atteso.
Nonostante le aspettative di una diminuzione dei prezzi, benzina e gasolio continuano a mantenersi su livelli elevati, scatenando nuove polemiche tra le associazioni dei consumatori e gli operatori del settore. Secondo le rilevazioni, la benzina in modalità self service è aumentata a 1,734 euro al litro e il gasolio a 1,643 euro, con un aumento di quasi 4 centesimi per la benzina e 5 centesimi per il gasolio in appena una settimana.
Disallineamento dei prezzi: una costante estiva
Non è una novità che, durante i mesi estivi, i prezzi dei carburanti tendano a essere disallineati rispetto al costo del greggio. Come sottolineato da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il rialzo dei prezzi è immediato quando il petrolio sale, ma i cali sono sempre più lenti da osservare. Questo fenomeno porta a un’ondata di accuse di speculazione e scarsa trasparenza lungo la filiera della distribuzione.
Le associazioni dei consumatori evidenziano una situazione che appare anomala, in particolare per il periodo estivo, quando le famiglie aumentano gli spostamenti in auto, aggravando così la spesa per i rifornimenti. Se il calo dei prezzi del petrolio non si rifletterà presto sui distributori, il Codacons ha già annunciato l’intenzione di rivolgersi alla magistratura per valutare se l’andamento dei prezzi possa configurare dei reati a danno della collettività.
Le reazioni e le indagini in corso
Oltre alla denuncia di Massimiliano Dona, il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust per l’andamento anomalo dei carburanti. In particolare, l’associazione punta il dito sul recente riordino delle accise, che avrebbe dovuto portare a un aumento del prezzo del gasolio e a una contemporanea diminuzione della benzina.
Tuttavia, secondo quanto denunciato, non si è verificato alcun abbassamento corrispondente del prezzo della benzina, un aspetto che solleva ulteriori dubbi sulla trasparenza della formazione dei listini alla pompa. In risposta a queste preoccupazioni, il presidente Winkelmann delle associazioni petrolifere ha negato la speculazione, ma non è riuscito a spiegare adeguatamente il fenomeno.
Come si forma il prezzo della benzina
Il prezzo finale alla pompa è determinato da una serie di fattori, e non dipende esclusivamente dal prezzo del petrolio. La prima componente è il prezzo industriale, che include il costo del greggio, della raffinazione, della logistica e del margine del distributore. Successivamente, entrano in gioco le accise, imposte fisse che costituiscono una parte importante del costo del carburante in Italia, una delle tassazioni più alte d’Europa. Infine, l’IVA al 22% viene applicata sull’intero importo (prezzo industriale + accise), risultando in una tassa su una tassa. Questi fattori spiegano perché la discesa del prezzo del petrolio non si riflette automaticamente sui carburanti.
Come risparmiare sul pieno
In un contesto di prezzi alti, i consumatori hanno imparato a ricorrere a soluzioni per risparmiare. Le pompe bianche, stazioni di servizio non legate ai grandi marchi, e quelle vicino ai supermercati offrono spesso prezzi più competitivi. Un ulteriore aiuto arriva dalle app, che permettono di monitorare in tempo reale i prezzi nelle stazioni di servizio.
Tra le app più utili, Prezzi Benzina e Fuelio si basano su dati ufficiali del Mise e consentono di trovare i distributori più economici, segnalando anche la distanza dalla posizione dell’automobilista. Altre applicazioni come Fuel Flash, Benzina vicina e iCarburante forniscono informazioni utili per chi vuole risparmiare, anche in altri Paesi europei come la Slovenia o la Germania.
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