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Russia, maxi dazi per le low cost cinesi: ecco perché

Mosca introduce dazi fino al 20% annuo sulle auto cinesi fino al 2030 per proteggere la produzione nazionale, in forte crisi.
Nonostante la loro alleanza politica, Russia e Cina entrano in conflitto sul piano commerciale. Mosca ha deciso di applicare dazi progressivi sulle auto a benzina importate dalla Cina, con un incremento del 10-20% annuo fino al 2030. La misura mira a proteggere la produzione nazionale, messa in crisi dal dominio delle case automobilistiche cinesi.
Secondo la China Passenger Car Association (CPCA), nel 2024 sono stati venduti in Russia un milione di veicoli cinesi, pari al 63% del mercato. Di contro, i marchi russi sono scesi al 29%. Già a gennaio, Mosca aveva alzato le cosiddette “tasse di riciclaggio” a 667.000 rubli (circa 7.500 dollari) per veicolo, più del doppio rispetto a settembre.
La Cina ha dominato il mercato russo
Dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, le sanzioni occidentali (USA, UE, Canada, Turchia e Brasile) hanno spinto le case automobilistiche occidentali a ritirarsi dalla Russia. In questo vuoto commerciale, i marchi cinesi hanno trovato un’opportunità unica, invadendo il mercato russo con modelli low cost e usati.
Come ha spiegato Cui Dongshu, segretario generale della CPCA, “i marchi internazionali in Russia sono stati completamente sostituiti dalle auto cinesi”. Tuttavia, ha anche avvertito che, se la crisi russo-ucraina dovesse risolversi, la pressione sulle case cinesi aumenterebbe drasticamente.
Boom delle esportazioni dalle città di confine
Gran parte delle auto cinesi destinate alla Russia proviene dalla Cina nord-orientale, in particolare dalla città di Suifenhe. Le esportazioni da questa zona sono aumentate di cinque volte dal 2020, raggiungendo nel 2024 un valore di 14 miliardi di renminbi (circa 1,78 miliardi di euro).
Uno dei principali beneficiari di questo boom è Chery, che ha venduto 430.000 veicoli in Russia nei primi nove mesi del 2024, pari al 28% delle sue immatricolazioni totali. Tuttavia, con l’aumento delle pressioni regolatorie, anche Chery sta valutando di ridurre le vendite in Russia per evitare il rischio di sanzioni internazionali.
Mosca intensifica i controlli sulle auto cinesi
Oltre ai dazi, la Russia ha iniziato a stringere la morsa sulle importazioni cinesi con nuovi controlli di sicurezza. Un’indagine russa, riportata dal Financial Times, ha rivelato che tre importanti produttori di camion cinesi hanno violato gli standard di sicurezza, portando Mosca a vietare la vendita di alcuni modelli. Inoltre, il Cremlino ha annunciato possibili nuovi test di conformità per le auto importate, un ulteriore ostacolo per le case automobilistiche cinesi.

Uno scontro economico destinato a crescere
La strategia di Mosca mira a ridurre la dipendenza dalla Cina nel settore automobilistico, cercando di rilanciare la produzione nazionale. Tuttavia, con il mercato russo dominato al 63% dai marchi cinesi, la transizione non sarà semplice.
Resta da vedere se le case automobilistiche cinesi riusciranno a mantenere il loro dominio o se le nuove misure porteranno a un ribilanciamento del settore. Per ora, la tensione tra Russia e Cina si fa sempre più evidente, anche sul fronte commerciale.
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