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Prezzi minimi per i veicoli elettrici prodotti in Cina

L’UE sta valutando l’introduzione di prezzi minimi per le auto elettriche cinesi al posto dei dazi. Trattative in corso per evitare una guerra commerciale.
Mentre Donald Trump ribadisce la volontà di mantenere i dazi del 25% sulle auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti, in Europa si torna a discutere delle misure adottate contro i veicoli elettrici cinesi. Dopo mesi di tensioni, sembra aprirsi uno spiraglio nelle trattative tra Bruxelles e Pechino, con la possibilità di sostituire le tariffe imposte dall’UE con un sistema di prezzi minimi per contrastare la concorrenza sleale.
Dazi europei sotto esame
Introdotti lo scorso anno, i dazi europei colpivano in modo mirato i veicoli elettrici a batteria prodotti in Cina: 17% per BYD, 18,8% per Geely e 35,3% per SAIC, a cui si aggiungeva il dazio standard del 10% applicato su tutte le auto importate nell’Unione Europea. Una misura pensata per controbilanciare i sussidi statali concessi dal governo cinese ai propri produttori, ma che ha suscitato forti critiche, soprattutto da parte delle case automobilistiche europee. In particolare, le aziende tedesche hanno manifestato preoccupazione per un possibile conflitto commerciale con il secondo mercato di riferimento dopo gli USA.
Prezzi minimi al posto delle tariffe?
La novità arriva da un portavoce della Commissione Europea, che ha confermato come sia in corso una valutazione congiunta tra UE e Cina per introdurre un sistema di prezzi minimi sulle auto elettriche cinesi esportate in Europa. Un’opzione già discussa in passato ma mai concretizzata, che ora sembra guadagnare terreno grazie ai colloqui tra il commissario europeo al commercio Maros Sefcovic e il ministro cinese Wang Wentao. Secondo Pechino, i negoziati partiranno a breve. Resta da capire se verrà trovata una soluzione efficace e applicabile, considerato che un solo prezzo uniforme potrebbe non bastare a frenare la concorrenza sleale.

Pressioni dall’industria e precedenti
L’industria automobilistica tedesca, rappresentata dalla VDA, ha espresso soddisfazione per l’apertura al dialogo, definendo i dazi “un errore” e auspicando una soluzione concordata. Del resto, un terzo delle vendite delle case tedesche nel 2023 è avvenuto proprio in Cina.
La Commissione, dal canto suo, ha già utilizzato la strada dei prezzi minimi in passato, ma mai per un settore complesso come quello dell’automotive. Le prossime settimane saranno decisive per capire se si riuscirà a superare l’impasse e trovare un compromesso sostenibile per entrambe le economie. Fino ad ore le politiche volute dalla Commissione Europea in tema di automotive si sono rivelate un disastro: trattative o meno con la Cina, se non viene rivisto completamente il Green Deal sarà estremamente difficile per il settore auto europeo riprendersi e reggere la concorrenza sempre più invadente che arriva da Pechino.
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