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Negoziati tra Cina e UE sui dazi delle auto elettriche cinesi
La Cina cerca di ammorbidire i dazi europei sulle auto elettriche attraverso intensi negoziati con Bruxelles.
La Cina e l’Unione Europea sono impegnate in intensi negoziati per risolvere le controversie relative ai dazi imposti sulle auto elettriche cinesi importate in Europa. I dazi, proposti dalla Commissione Europea, mirano a contrastare gli effetti dei sussidi governativi concessi ai costruttori cinesi, che hanno portato a una competizione considerata sleale dalle case automobilistiche europee. Pechino, dal canto suo, punta a evitare l’introduzione di nuove tariffe che potrebbero ostacolare la crescita delle sue esportazioni nel mercato europeo.
L’importanza dei negoziati commerciali tra Cina e UE
Le tensioni commerciali tra Cina e UE si sono intensificate negli ultimi mesi, soprattutto in relazione alla crescente penetrazione delle automobili elettriche cinesi nel mercato europeo. Il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, sta conducendo una serie di incontri diplomatici in Europa, culminati in una riunione chiave prevista per il 19 settembre con Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea con delega alle politiche commerciali.
L’obiettivo di Pechino è chiaro: trovare un accordo che eviti l’introduzione di nuovi dazi doganali che, se confermati, rimarrebbero in vigore per cinque anni. Tuttavia, per raggiungere un’intesa, entrambe le parti dovranno affrontare temi complessi legati alla concorrenza, ai sussidi e alla regolamentazione del mercato. La Commissione Europea ha dichiarato che qualsiasi soluzione dovrĂ rispettare i regolamenti dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Le proposte cinesi e la risposta dell’UE
Per evitare i nuovi dazi, i costruttori di auto elettriche cinesi hanno proposto di introdurre prezzi minimi all’importazione. Questa misura avrebbe lo scopo di evitare il dumping e di mantenere una competizione leale nel mercato europeo. Tuttavia, Bruxelles ha respinto queste proposte, ritenendole insufficienti per risolvere gli effetti dei sussidi statali cinesi.
Secondo la Commissione, le proposte non garantirebbero un controllo efficace sugli impegni assunti dai costruttori e non offrirebbero soluzioni concrete agli effetti negativi che i sussidi causano sul mercato. Nonostante ciò, la UE ha manifestato la volontà di continuare il dialogo con Pechino, cercando una soluzione negoziata che tuteli le industrie europee e rispetti le regole internazionali del commercio.
In questo contesto, i prossimi mesi saranno decisivi per il futuro delle relazioni commerciali tra Cina e UE. Un mancato accordo potrebbe aprire una nuova fase di scontro, con ripercussioni sull’industria automobilistica globale.
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