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Volkswagen prende spunto dalla Cina: così si fanno elettriche economiche
La ID.1 rappresenta una svolta nelle auto elettriche economiche. Scopriamo come a Wolfsburg stanno cambiando i processi per accelerare la produzione.
La Volkswagen ID.1 segna una svolta non solo per il suo prezzo inferiore ai 20.000 euro, ma anche per il nuovo metodo di sviluppo che promette di ridurre il tempo necessario per portare l’auto sul mercato. L’azienda tedesca punta a completare tutto il processo in 36 mesi, una cifra ben inferiore ai tradizionali 48-50 mesi richiesti per il lancio di un nuovo modello. Il segreto di questa accelerazione? Ispirarsi alla rapida evoluzione dei produttori di auto in Cina.
Cosa può insegnare la Cina a Volkswagen?
Le aziende cinesi hanno dimostrato che è possibile concepire, produrre e mettere in commercio un’auto elettrica in tempi molto più brevi rispetto ai colossi tradizionali. Secondo Thomas Kamla, ingegnere capo del progetto ID.1, Volkswagen sta cercando di applicare un approccio da startup per semplificare i processi produttivi e decisionali. L’introduzione di intelligenza artificiale per analizzare rapidamente le opzioni e ottimizzare le soluzioni è fondamentale in questo processo.
Kamla sottolinea che il cambiamento non riguarda solo la tecnologia, ma anche una nuova mentalità all’interno dell’azienda. Creare il giusto ambiente di lavoro e puntare sulla formazione sono aspetti essenziali per garantire che l’ID.1 venga lanciata nei tempi previsti. “È quello che accade nelle storie di successo“, ha dichiarato Kamla, facendo un parallelo con l’iPhone e le imprese sportive, dove la preparazione è fondamentale per il successo.
Il futuro della Volkswagen: piattaforme e batterie innovative
Un ostacolo importante per Volkswagen è la tradizionale lentezza nel prendere decisioni. BYD, uno dei produttori cinesi più noti, è riuscito a superare questo problema, diventando leader mondiale nella vendita di auto elettriche. La compagnia ha sviluppato la propria e-platform 3.0 e altre soluzioni tecnologiche, come le batterie Blade, che vengono utilizzate su tutti i modelli, dalla Dolphin Surf alla Seagull. Questo approccio ha permesso a BYD di rimanere agile, pur raggiungendo volumi di produzione elevati.
La ID.2, in uscita nel 2026, segnerà l’inizio di una nuova era per Volkswagen, con l’introduzione della MEB Plus, una piattaforma evoluta che ridurrà i costi e aumenterà l’efficienza. Una delle innovazioni principali sarà l’uso delle batterie LFP (litio-ferro-fosfato), che presentano una densità energetica inferiore ma costano meno rispetto alle tradizionali celle NMC. Queste batterie verranno adottate non solo per la ID.2, ma anche per modelli successivi, come la ID.3, ID.4 e ID.7, portando a un abbassamento significativo dei prezzi delle auto elettriche.
Le batterie LFP: una scelta strategica per il futuro
Le batterie LFP stanno diventando sempre più comuni nel settore delle auto elettriche. Oltre a BYD, anche aziende come Ford, GM e Tesla stanno puntando su queste soluzioni, apprezzate per i loro costi ridotti. In Cina, le batterie LFP vengono montate anche su modelli premium, mentre negli Stati Uniti e in Europa stanno guadagnando terreno, specialmente per i modelli più economici.
Con l’introduzione della ID.1, Volkswagen sta cercando di rivoluzionare il settore delle auto elettriche economiche, accelerando i tempi di sviluppo e abbassando i costi grazie a piattaforme e batterie innovative. Se questi piani verranno realizzati, il gruppo tedesco sarà in grado di competere a livello globale con i colossi cinesi, come BYD, e continuare a mantenere la propria posizione tra i leader del mercato automobilistico.
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