News
Monopattini, modifiche alla normativa: Mit al lavoro
Le nuove norme sui monopattini elettrici hanno escluso l’uso fuori dai centri abitati, ma senza i decreti attuativi è difficile l’applicazione delle regole.
Le nuove modifiche normative sulla circolazione dei monopattini elettrici hanno suscitato un acceso dibattito, limitando la circolazione di questi mezzi alle strade urbane con un limite di velocità non superiore a 50 km/h. La normativa, voluta dal governo per incrementare la sicurezza stradale, ha escluso la possibilità di utilizzo dei monopattini fuori dai centri abitati, anche su piste ciclabili e percorsi riservati ai velocipedi. Il sottosegretario al MIT, Tullio Ferrante, ha spiegato che queste misure sono state adottate principalmente per tutelare i conducenti dei monopattini, riducendo i rischi legati alla circolazione in aree extraurbane.
Obiettivi di sicurezza e limiti pratici
La riforma è stata progettata per migliorare la sicurezza sia dei pedoni che dei conducenti di monopattini, fissando regole più chiare sul loro uso. Il legislatore ha, infatti, vietato la circolazione dei monopattini a propulsione elettrica sui marciapiedi, per ridurre i conflitti tra pedoni e veicoli a due ruote. Inoltre, l’intento era di stabilire un differenziale di velocità il più basso possibile, per garantire una maggiore protezione degli utenti più vulnerabili. La modifica, seppur necessaria, ha però suscitato dubbi sulla sua reale efficacia, in quanto la normativa rimanda ancora a una serie di decreti attuativi che devono definire le modalità pratiche di applicazione, come l’introduzione della targa identificativa per i monopattini.
Il contesto della “mobilità dolce” e la reazione del mercato
Le modifiche legislative sono state pensate per fermare l’uso sregolato dei monopattini, fenomeno crescente nelle città italiane, dove molti utenti ignoravano le normative e parcheggiavano i mezzi in modo disordinato, creando intralci. La riforma è stata un tentativo di porre un freno alla deregulation che caratterizzava la “mobilità dolce”. Tuttavia, i risultati pratici della modifica sono stati finora contenuti, con una riduzione dell’attività di noleggio monopattini a causa delle difficoltà nell’offrire il casco agli utenti, come richiesto dalla normativa. La riforma, pur cercando di risolvere alcuni problemi, ha lasciato molti aspetti ancora da chiarire.
Le problematiche legate all’identificazione e all’assicurazione
Un altro ostacolo significativo riguarda la mancanza di chiarezza su alcune delle nuove disposizioni, come l’introduzione della targa adesiva e plasticata per i monopattini, che doveva contenere una combinazione di lettere e numeri. Fino ad oggi, nessuna normativa è stata emessa riguardo le caratteristiche della targa, il suo costo o la data di entrata in vigore. Questo ha reso difficile l’applicazione delle sanzioni per i trasgressori.
Inoltre, la questione dell’obbligo di assicurazione non è ancora risolta: mentre i monopattini a noleggio sono coperti da una polizza collettiva, quelli privati sono esposti al rischio di non essere assicurati correttamente, in quanto l’assenza di una targa rende difficile associare il mezzo alla relativa polizza.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM