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Mobilità elettrica in Italia: solo un’auto su 20 è elettrica, confronto con Cina e USA
L’Italia rimane indietro nella transizione verso la mobilità elettrica, con solo un’auto su 20 elettrica. Le prospettive.
L’Italia è significativamente indietro rispetto ad altre nazioni nella transizione verso la mobilità elettrica, con solo un’auto su 20 che utilizza esclusivamente motori elettrici. Questa realtà è stata descritta come “triste” da Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, l’associazione che riunisce operatori industriali e del mondo accademico impegnati nello sviluppo della mobilità elettrica nel Paese.
“In Italia solo un veicolo immatricolato su 20 è full electric. La situazione di mercato è triste”, ha dichiarato Naso. Secondo lui, la situazione italiana è lontana da quella mondiale: “In Cina un’auto su due è elettrica. Negli Stati Uniti lo è un’auto su dieci. In Europa, invece, una su sei. L’Italia non è esattamente rappresentativa di quanto sta succedendo nel mondo”. Le ragioni di questo ritardo, come afferma Naso, sono in parte legate a una mancanza di politiche industriali adeguate e di investimenti mirati per facilitare la crescita del settore.
La crescita globale della mobilità elettrica
Nel contesto mondiale, i numeri parlano chiaro: in soli dieci anni si è passati da 10.000 a 40 milioni di veicoli elettrici. Questo significa che un’auto su cinque venduta a livello globale è elettrica. Un fattore chiave di questa crescita è la riduzione dei costi delle batterie, che sono scesi di sei volte in cinque anni, con la previsione di un ulteriore calo del 50% nei prossimi due anni.
“Il costo delle batterie è sceso di sei volte in cinque anni e calerà di un ulteriore 50% nei prossimi due anni”, ha aggiunto Naso. Inoltre, “si registra una crescita dei volumi di elettrico nel mondo quest’anno di circa il 40%, con mille miliardi investiti nell’industria della mobilità elettrica”. Tuttavia, l’Italia sembra essere lontana dal trarre pieno vantaggio da questi sviluppi, soprattutto se confrontata con Paesi leader come Cina e Stati Uniti.
Cosa serve per rilanciare la mobilità elettrica in Italia
Per Naso, la chiave per il futuro della mobilità elettrica in Italia risiede nella produzione di veicoli di massa e nell’innovazione, sia nei prodotti che nelle batterie. “Serve un cambio di passo e come associazione crediamo sia molto importante emarginarsi dall’idea che arroccarsi sia un modo per guadagnare valore”, ha spiegato. Il settore richiede anche maggiore certezza normativa, poiché continui cambi di regolamenti non favoriscono l’espansione del mercato.
“Serve maggiore certezza normativa: non possiamo pensare di cambiare i regolamenti da un anno all’altro”, ha concluso Naso. Solo con politiche mirate e investimenti consistenti l’Italia potrà colmare il divario con gli altri Paesi e diventare competitiva nel settore della mobilità sostenibile.
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