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Michelin: l’ecologia passa pure attraverso gli pneumatici usurati
Michelin invoca una maggiore regolamentazione per quanto riguarda gli pneumatici usurati, affinché pure l’ambiente sia preservato.
La decarbonizzazione è un obiettivo caro alla Michelin, che, per raggiungerlo adotta vari approcci verso l’impiego degli pneumatici, così da ridurre sprechi e premature sostituzioni.
In occasione del Media Day, andato in scena presso il modernissimo centro di ricerca e sviluppo di Ladou, in Francia, la compagnia ha fornito un quadro chiaro e dettagliato dei propositi per il futuro. Inoltre, ha voluto approfittare dell’incontro con la stampa per lanciare un messaggio circa la regolamentazione.
L’assenza di norme che impongano un livello minimo di prestazioni quando le gomme sono usurate può condurre i conducenti, anche su suggerimento di alcuni addetti ai lavori, a eseguire la sostituzione prima di aver raggiunto il limite legale di usura. Detto altrimenti, sarebbero spinti a prendere provvedimenti anzitempo, affinché siano sicuri ed efficienti.
In Michelin intendono assicurare che ogni cliente sia correttamente informato sulle prestazioni dei propri pneumatici durante il ciclo di vita.
Il labelling non serve
Per riuscirci si possono introdurre test regolamentati sui kit usurati, ad esempio inserendo nelle prove di omologazione europee pure una prova a fine ciclo, con il rendimento delle unità usurate. Secondo Michelin, la rumorosità e la resistenza al rotolamento dovrebbero proseguire ad essere testate in condizioni di pneumatici nuovi, poiché si tratta di performance atte a migliorare con l’incrementare dell’usura.
E non crede sia necessario attuare modifiche all’etichettatura Europea (il c.d. labelling), la quale dovrebbe andare avanti a riferirsi agli articoli nuovi. Relativamente ai test per quelli usurati, un possibile metodo da vagliare si tradurrebbe nell’analizzare sempre la controparte nuova.
In una frenata su asfalto bagnato si misura la distanza necessaria affinché un mezzo scenda da 80 a 20 km/h: il più appropriato a detta degli esperti del noto brand, anche perché risponde alle condizioni di rischio che un automobilista può incontrare lungo il tragitto. Una serie di accorgimenti da cui ne deriverebbe pure una riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
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