News
Mercato auto Russia: -79% ad aprile
Nel mese di aprile il mercato auto della Russia ha riportato un crollo del 79%, per una contrazione del 43% nel primo quadrimestre.
Il mercato auto in Russia cola a picco. Dopo la decisa flessione degli scorsi mesi, ad aprile 2022 si è riscontrata l’ennesima caduta delle vendite. In confronto al medesimo periodo del 2021, le immatricolazioni sono diminuite del 79 per cento con appena 32.706 unità consegnate, in un Paese che conta 144 milioni di abitanti. Nel primo quadrimestre dell’anno, la contrazione è stata del 43 per cento, considerando che il primo pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca è stato varato verso la fine del mese di febbraio.
Sui valori negativi incide pure il tracollo della produzione interna, con diversi marchi pronti a sospendere ogni loro attività nel territorio, dalla costruzione all’export. Difatti, come attesta l’associazione delle imprese europee (AEB), la principale Casa automobilistica della Russia Avtovaz (sussidiaria di Renault), ha riportato un crollo del 78%. I dati negativi sono da imputare al fermo degli stabilimenti, che ha avuto altresì delle ripercussioni sulla triplice alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Pur mantenendo, infatti, il primato nazionale le immatricolazioni hanno segnato un meno 78,8 per cento ad appena 12.271 esemplari.
Una delle maggiori crisi da trent’anni a questa parte
Le sanzioni comminate dai Paesi occidentali, insieme all’esaurimento delle scorte di materie prime e componenti, hanno spinto le compagnie a disporre chiusure forzate. Tale fenomeno attesta come le intense ricadute economiche, generate dal conflitto in Ucraina, condurrebbero lo Stato di Vladimir Putin ad affrontare una delle maggiori crisi da trent’anni a questa parte. Inoltre, sempre in base al rapporto diramato dall’AEB, le immatricolazioni del nuovo in Russia dovrebbero almeno dimezzarsi, dopo che nel 2021 si era segnalata una crescita del 4,3 per cento.
Il Governo locale sta adottando dei provvedimenti per contenere i rischi finanziari. Dopo aver incrementato il costo del rublo al 20 per cento a fine febbraio, adesso ha stilato un elenco di beni degli operatori automotive, delle aziende tecnologiche e dei brand di consumo inclusi in uno schema di “importazioni parallele”. La manovra mira a tutelare i consumatori dall’isolamento degli affari da parte dell’occidente.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM