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La rivoluzione verde dell’auto: sfide e opportunità nel futuro dell’automotive
Come l’innovazione nel settore automotive, dall’idrogeno alle auto ibride, sta guidando la transizione verso una mobilità sostenibile
Nel cuore dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale del settore auto, il Politecnico di Torino ha ospitato il 5 marzo l’evento “Vetture elettriche, combustibili alternativi e mix energetico: la loro evoluzione“, un convegno significativo organizzato da CAReGIVER. Questo incontro, il secondo di una serie, ha messo in luce la complessità e le sfide della transizione energetica, esplorando il futuro dei combustibili, delle energie alternative e delle automobili elettriche.
L’Importanza di diverse vie di innovazione
Il Rettore Guido Saracco ha aperto l’evento sottolineando la necessità di un’innovazione olistica nel settore automotive per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità. Tuttavia, Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER, ha espresso preoccupazione per un’Europa che, concentrandosi unicamente sull’auto elettrica, potrebbe trovarsi in rotta di collisione con enormi sfide, simili al Titanic contro l’iceberg. L’evento ha evidenziato la necessità di adottare strategie più ampie che includano la riduzione dei veicoli più grandi, la protezione dell’industria automobilistica europea, l’adozione di combustibili alternativi, l’uso dell’idrogeno, il ritorno al nucleare e l’impiego di fonti rinnovabili.
L’idrogeno come soluzione sostenibile
Uno degli aspetti salienti del convegno è stato il focus sull’idrogeno, non solo come fonte per le fuel cell ma anche come carburante diretto per motori a zero emissioni, come illustrato da Federico Brivio di Bosch. Questa tecnologia rappresenta una pietra miliare per la neutralità climatica globale. Allo stesso tempo, David Chiaramonti ha rimarcato l’importanza di un approccio inclusivo verso la decarbonizzazione dei trasporti, valorizzando i biocombustibili, gli e-fuel e le opportunità offerte dai mercati energetici per una transizione verso un’agricoltura più sostenibile.
Paolo Massai ha poi analizzato il mercato italiano, dove le auto ibride stanno conoscendo un successo maggiore rispetto alle puramente elettriche, grazie anche a modelli come la Panda che garantiscono significative riduzioni di CO2. L’incontro si è concluso con un intervento di Mario Petronio, che ha discusso gli impatti ambientali e sociali legati all’estrazione di materiali come il litio e il cobalto, nonché la dipendenza tecnologica dalle terre rare cinesi. Petronio ha anche evidenziato le potenzialità delle nuove tecnologie di batterie, come le Blade Battery, quelle agli ioni di sodio e a stato solido.
Questo convegno ha chiarito che la strada verso la sostenibilità nel settore automotive non è lineare ma richiede un approccio multidimensionale, che tenga conto delle innovazioni tecnologiche, delle esigenze ambientali e delle dinamiche sociali ed economiche globali. La transizione elettrica rappresenta una componente cruciale di questo percorso, ma come evidenziato dagli esperti al Politecnico di Torino, solo una visione ampia e inclusiva di tutte le opzioni disponibili può guidarci efficacemente verso un futuro sostenibile.
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