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Il ponte sullo stretto di Messina: un colosso tra Sicilia e Calabria
I dettagli sull’avvio degli espropri per il Ponte sullo Stretto di Messina, le misure di assistenza per i cittadini e l’impatto previsto.
La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta uno dei progetti infrastrutturali più significativi e discussi degli ultimi decenni in Italia. Recentemente, la società Stretto di Messina ha dato il via alla procedura espropriativa, segnando un passo decisivo per il suo sviluppo. Questo processo interessa direttamente circa 400 edifici, situati sia in Sicilia che in Calabria, i quali saranno abbattuti per fare spazio all’opera.
Contatto e informazione: un ponte fra società e cittadini
Al fine di facilitare la comunicazione con le famiglie e le imprese coinvolte, sono stati attivati numeri telefonici e sportelli informativi. Gli interessati sono invitati a prenotare un appuntamento attraverso tre linee dedicate e a presentarsi presso gli sportelli di Messina e Villa San Giovanni per ricevere assistenza e presentare osservazioni. Questo approccio mira a garantire trasparenza e supporto durante l’intera procedura espropriativa.
La società ha messo a disposizione un elenco dettagliato dei terreni e degli edifici interessati, disponibile sui siti istituzionali delle regioni Siciliana e Calabrese e presso gli albi pretori dei comuni coinvolti. Tale iniziativa si prefigge di assicurare la massima diffusione delle informazioni e di facilitare l’accesso ai dati da parte di tutti i cittadini interessati.
Compensazioni e impatto sull’area
Nonostante la rilevanza dell’infrastruttura per il collegamento tra l’isola e il continente, l’opera avrà un impatto significativo sul territorio: oltre alla demolizione degli edifici, si prevedono compensazioni per le aree soggette ad asservimento, inclusi indennizzi e bonus per il trasloco. La realizzazione del ponte comporterà la liberazione di 3,7 milioni di metri quadrati di terreno, un cambiamento vasto che coinvolge migliaia di cittadini, i quali si stanno organizzando in comitati per esprimere le proprie preoccupazioni e portare avanti forme di protesta.
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