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I dipendenti Ford dissero al CEO: “Nessuno dei giovani vuole lavorare qui”. La mossa geniale di Jim Farley ispirata al fondatore

Il mondo del lavoro sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, e il settore automobilistico non fa eccezione.
Il mondo del lavoro sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, e il settore automobilistico non fa eccezione. Recentemente, Jim Farley, CEO della Ford, ha condiviso una preoccupante realtà durante l’Aspen Ideas Festival: i giovani non sono più attratti dai lavori nelle fabbriche automobilistiche. I dipendenti più anziani della Ford hanno segnalato che molti giovani cercano opportunità di lavoro altrove, come Amazon, per arrivare a fine mese. Questa situazione ha spinto Farley a riflettere sulle strategie del fondatore Henry Ford per attrarre e mantenere i lavoratori.
Le origini della Ford e il cambiamento culturale
Nel 1914, Henry Ford ha rivoluzionato il mercato del lavoro americano aumentando il salario giornaliero dei suoi operai a cinque dollari, un importo che all’epoca era più del doppio della retribuzione media. L’obiettivo di Ford non era solo migliorare le condizioni dei dipendenti, ma anche garantire che potessero permettersi le automobili che producevano. Questa strategia ha contribuito a creare la classe media americana, fondamentale per lo sviluppo economico del XX secolo.
Oggi, Jim Farley si trova di fronte a una realtà complessa. Durante le negoziazioni del contratto sindacale, ha ascoltato le lamentele dei dipendenti veterani, che hanno comunicato che “nessuno dei giovani vuole lavorare qui”. Molti ragazzi, infatti, si trovano a dover lavorare in più posti, compromettendo così la loro salute e il loro benessere.

Farley ha annunciato che la Ford sta adottando misure concrete per migliorare la situazione, trasformando i lavoratori temporanei in dipendenti a tempo pieno, con accesso a salari più alti e migliori benefici. Questa transizione è stata formalizzata nelle negoziazioni del contratto del 2019 con il United Auto Workers (UAW), che ha permesso ai lavoratori temporanei di diventare a tempo pieno dopo due anni. Sebbene il processo non sia stato facile e abbia comportato costi significativi, Farley è convinto che sia un passo necessario per il futuro dell’azienda.
In questo contesto, Farley ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale all’interno dell’industria automobilistica, sottolineando l’importanza di investire nell’educazione professionale e nei mestieri qualificati. Ha citato l’esempio della Germania, dove ogni operaio di fabbrica ha un apprendista che inizia la sua formazione già alle scuole medie. Questo modello potrebbe fornire un’importante lezione per gli Stati Uniti, dove la generazione più giovane sembra allontanarsi dai lavori nel settore manifatturiero.
Secondo un rapporto del 2023 di Soter Analytics, molti giovani della Gen Z stanno evitando i lavori in fabbrica, citando come principale motivazione i salari bassi. Sebbene il settore manifatturiero statunitense preveda l’aggiunta di 3,8 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2033, la retribuzione media di questi lavori, pari a circa 25 dollari all’ora, risulta significativamente inferiore rispetto allo stipendio medio nazionale di 66.600 dollari. Questo divario retributivo rappresenta una barriera che dissuade i giovani dall’intraprendere carriere nel settore.
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