Ford: si ferma la fabbrica di Colonia

Ford ha annunciato lo stop allo stabilimento di Colonia, in Germania. Di recente ha investito quasi 2 miliardi di dollari sull’impianto.

La fabbrica Ford di Colonia, dove viene costruita la best seller Fiesta, dovrebbe arrestare la produzione fino al 25 aprile, per uno stop complessivo di poco meno di tre settimane. Mentre scriviamo, la Casa dell’Ovale Blu non ha ancora fornito una motivazione dietro al provvedimento assunto. Tuttavia, la versione attualmente più accreditata è sempre la solita: le difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e componenti vari. Nella fattispecie, i semiconduttori e i cablaggi avrebbero indotto l’azienda americana a gridare stop.

L’assenza dei cablaggi, sofferta da parecchie realtà operanti nella filiera dei motori, dipenderebbe dal conflitto scoppiato in Ucraina. Invece, per risalire alla cosiddetta crisi dei microchip, che tiene ormai banco da un anno, bisognerebbe tornare un po’ più indietro nel tempo, ma neppure troppo. Ciò dipenderebbe, infatti, dalla forte richiesta di materie prime per dispositivi elettronici scoppiata a seguito della pandemia.

Emergenza epidemiologica da Coronavirus che ha imperversato da un paio d’anni, tuttora affrontata da certi Paesi, soprattutto in Cina, come dimostra anche la decisione degli organizzatori di rinviare il Salone di Pechino a data da destinarsi.

I progetti dell’Ovale Blu in Europa

A ogni modo, la forza lavoro dello stabilimento di Colonia avrebbe già iniziato da una settimana i turni ridotti, per fermarsi completamente nel periodo pasquale per circa due settimane. Non ne sarà affatto felice la stessa Ford, avendo peraltro recentemente investito ben 1,8 miliardi di dollari per rinnovare il centro tedesco, riservato alla realizzazione nel Vecchio Continente dei futuri veicoli elettrici basati sul pianale MEB.

Il modello apripista dovrebbe essere la versione al 100 per cento “green” della Ford Fiesta, seguita da un crossover mid-size, previsto per il 2024. Naturalmente, ad emissioni zero, in linea con la totalità degli esemplari commercializzati in territorio europeo a partire dal 2026, secondo la tabella di marcia definita dai dirigenti Ford.