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Colosso dell'auto taglia tutto: lavoratori appesi a un filo

Un vero dramma per la casa. Erano partiti bene, ora dovranno licenziare qualcuno.
Una importante casa nipponica famosa anche in Italia si prepara a una drastica riduzione della produzione nel suo storico stabilimento di Oppama, situato nella prefettura di Kanagawa, in Giappone. La decisione, dettata da una significativa flessione delle vendite, riguarda principalmente il calo della domanda per il modello Note, attualmente l’unico veicolo prodotto nello stabilimento dopo il trasferimento della produzione della Leaf ad altre sedi.
Lo stabilimento di Oppama, attivo dal 1961 e da sempre simbolo di innovazione tecnologica per Nissan, ha vissuto negli ultimi anni una forte contrazione produttiva. Originariamente capace di assemblare fino a 240.000 veicoli all’anno, oggi la fabbrica produce esclusivamente il modello Note e componenti di ricambio, con un utilizzo della capacità produttiva che si attesta attorno al 40%. La nuova decisione prevede una riduzione della produzione di quasi il 50%, con un utilizzo complessivo della capacità produttiva che scenderà fino al 20%.
Questa contrazione riflette un contesto di mercato in rapida evoluzione, dove la domanda di alcuni modelli tradizionali si è ridotta e la Nissan è stata costretta a rivedere le proprie strategie di produzione e distribuzione. Il trasferimento della produzione di veicoli elettrici come la Leaf a impianti esteri ha inciso profondamente sui volumi produttivi di Oppama.
Un impatto pesantissimo
Nonostante la riduzione della produzione, Nissan ha garantito che non sono previsti licenziamenti nel breve termine. L’azienda ha infatti annunciato che i lavoratori dello stabilimento saranno impiegati nella manutenzione delle linee produttive, un segnale chiaro della volontà di preservare il capitale umano in un momento di transizione industriale.

Nissan pronta al licenziamento (Nissan Media Press) – www.Mondo-Motori.it
Questa scelta arriva in un contesto difficile per Nissan, che ha registrato una perdita netta consolidata di circa 671 miliardi di yen nell’ultimo anno fiscale. La casa automobilistica ha inoltre pianificato la chiusura di sette stabilimenti entro il 2027, in un tentativo di ristrutturare la propria rete produttiva a livello globale. Oltre al Giappone, gli impianti interessati si trovano in paesi quali Sudafrica, India e Argentina, a conferma di una strategia di razionalizzazione che mira a contenere i costi e a riallineare la produzione alle nuove esigenze di mercato.
La riduzione della produzione a Oppama rappresenta dunque un elemento chiave di questa ristrutturazione, che mira a rendere più efficiente e sostenibile la presenza produttiva di Nissan nel mercato globale dell’auto, sempre più competitivo e in rapido cambiamento.
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