Oliver Blume: chi è il nuovo leader del Gruppo Volkswagen

In sostituzione di Herbert Diess, l’amministratore delegato di Porsche Oliver Blume è il nuovo numero uno del gruppo Volkswagen: scopriamo chi è.

Oliver Blume è diventato il nuovo ceo del gruppo Volkswagen, chiamato a sostituire l’uscente Herbert Diess, dirigente che negli ultimi anni ha tentato di traghettare il gigante di Wolfsburg verso l’elettrico e verso la sfida a Elon Musk. Avvezzo a parlare senza filtri, Diess si è attirato man mano l’astio dei manager del congomerato tedesco. Considerato un rivoluzionario, Diess appare l’esatto opposto di Blume, ritenuto più pacato e pragmatico. 

Sarà suo il compito di guidare il gruppo Volkswagen nella transizione ecologica, tenendo peraltro conto di come, a seguito dello scandalo Dieselgate, i dietrofront non siano ammessi. 

Un uomo nuovo al comando

Oliver Blume è nato il 6 giugno del 1968 a Braunschweig, in Germania. Nel 1994 ha partecipato al programma internazionale di apprendistato in Audi, dopo aver studiato ingegneria meccanica all’università. Quindi, una volta assunto, si è specializzato in pianificazione della produzione. Una posizione di cruciale importanza che gli ha consentito di scalare le gerarchie interne, prima in Audi e poi in Seat. Nel 2009, il primo scatto in carriera, messo a capo del planning produttivo per il marchio VW.

Assolverà alle funzioni per quattro anni, seguiti dall’ingresso nel consiglio aziendale di Porsche in veste di “capo della produzione e della logistica”. Quand’è il 2015 ha, invece, ottenuto la carica di amministratore delegato, e, almeno per il momento, Blume rimarrà saldo al comando nonostante le nuove mansioni. Probabilmente ciò avrà solo carattere temporaneo, affinché le quotazioni in borsa della Casa di Stoccarda non subiscano bruschi contraccolpi.  

L’approccio adottato nei confronti dell’alimentazione elettrica, relativamente alle cultura del brand e nelle emergenze (la risposta al Covid ne è la dimostrazione), ha convinto il board del Gruppo Volkswagen ad affidargli le chiavi del regno, con l’obiettivo di promuovere un maggiore lavoro di squadra, che d’ora in avanti avrà la priorità assoluta.