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Bando auto endotermiche: oggi l’incontro a Bruxelles
Oggi i governi nazionali si daranno appuntamento a Bruxelles per discutere dello stop alle auto endotermiche nel 2035.
Nel corso della giornata odierna l’attenzione del mondo automotive sarà concentrata su Palazzo Lipsius, l’edificio di Bruxelles sede del Consiglio dell’Unione Europea. Com’è risaputo, si riunirà il Consiglio Ambiente, uno dei quattro enti dell’organismo che, in ambito comunitario, rappresenta i governi degli Stati membri della UE. L’ordine del giorno prevede un confronto su vari punti, ma soprattutto uno importa alle Case del Vecchio Continente. Si tratta del provvedimento per bloccare la vendita di auto e furgoni con motori a combustione intera nel 2035: introdotta dalla Commissione nel pacchetto legislativo Fit for 55 per ridurre le emissioni di anidride carbonica di almeno il 55 per cento delle auto e il 50 per cento entro il 2030, in confronto ai valori del 1990, per conseguire il 100 per cento entro il 2050. Nello specifico, l’obiettivo di conseguire una mobilità stradale al 100 per cento a zero emissioni per la metà del prossimo decennio.
Posizione da definire in vista del trilogo
Gli esponenti dei vari Paesi dovranno discutere e dunque deliberare sulla proposta, già approvata dall’Europarlamento con i relativi emendamenti. In buona sostanza, saranno chiamati a definire una posizione in vista dell’avvio de cosiddetto trilogo, il complesso dei negoziati informali con Parlamento e Commissione che dovrebbe condurre al testo definitivo della nuova normativa e alla sua adozione da parte dei singoli governi nazionali. Il condizionale è necessario poiché la spaccatura all’interno dell’Ue è quasi totale. Nello specifico, quelli con una maggiore esposizione al settore automotive sono sul punto di lottare con tutte le risorse a disposizione contro il bando, mentre altri, di scarsa se non nulla tradizione nella manifattura dei veicoli, si dicono sicuri che il divieto stabilito dagli organi Ue sia la strada giusta, al punto da chiedere addirittura di anticipare la data del 2035. Permangono delle speranza che l’insieme delle proposte sia sottoposto a vari correttivi.
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