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L’azienda di camion elettrici a un passo dal fallimento

Mentre autorevoli studi annunciano il futuro florido delle vetture a batteria, le crisi delle aziende del settore si moltiplicano.
Si possono fare le più ardite previsioni sul prossimo futuro green della mobilità, si possono commissionare i migliori studi per avere dati con i quali suffragare queste ipotesi. Si possono anche vantare iperboliche percentuali di crescita delle auto elettriche. Ma prima o poi la realtà presenta il suo conto. E si scopre che tutta questa ondata di passione per i veicoli a batteria forse non c’è, che le previsioni di crescita si sono rivelate sbagliate, che forse è meglio fare un po’ di retromarcia. Intanto si moltiplicano i casi di crisi e anche di fallimenti di aziende che hanno investito tutto nel 100% elettrico. Come nel caso dei van a batteria statunitensi o delle auto della start-up a stelle e strisce Fisker. Ora potrebbe essere la volta anche di un’azienda impegnata nello sviluppo di camion elettrici.
Problemi di liquidità e rischio fallimento
Nikola Corporation, azienda specializzata nella produzione di camion elettrici e a idrogeno, si trova in una situazione finanziaria critica e, secondo fonti vicine alla società, sta valutando la possibilità di dichiarare fallimento. Dopo essere stata una delle promesse del settore, Nikola ha attraversato una fase turbolenta, alternando momenti di forte crescita in borsa a scandali e difficoltà economiche.
Attualmente, la società sta lavorando con consulenti finanziari e legali per esplorare l’eventualità di una protezione dai creditori attraverso le normative fallimentari statunitensi, che consentirebbero una riorganizzazione dell’azienda. Il nodo principale rimane la mancanza di liquidità, con riserve di cassa in rapido esaurimento.
Calo delle riserve di cassa e incertezza sul futuro
Secondo Bloomberg, la disponibilità di Nikola è crollata da 464,7 milioni di dollari a fine 2023 a soli 198,3 milioni di dollari a settembre 2024, nonostante le operazioni di raccolta fondi per un totale di 300 milioni di dollari tra offerte di debito e azioni. La società ha prodotto oltre 80 camion, ma le perdite nette hanno raggiunto i 200 milioni di dollari, e il capitale disponibile le consentirebbe di operare solo fino ad aprile 2025.
Per evitare il fallimento, Nikola sta esplorando diverse opzioni, tra cui la vendita di asset aziendali o la ricerca di un nuovo partner industriale. Tuttavia, la notizia delle difficoltà finanziarie ha avuto un impatto pesante sulle azioni, che sono crollate del 20%, toccando i 60 centesimi nel trading after-hours.
Una storia di ascesa e declino
L’azienda, che in passato ha stretto una partnership strategica con Iveco, aveva raggiunto una valutazione di quasi 30 miliardi di dollari, grazie al suo ruolo pionieristico nel settore dei veicoli pesanti a emissioni zero. La collaborazione con il gruppo italiano ha portato alla fornitura di cabine per il mercato americano e alla condivisione del know-how per l’elettrificazione degli S-Way.
Oggi, Nikola lotta per sopravvivere in un settore sempre più competitivo, cercando disperatamente nuove risorse per mantenere in vita il suo progetto. Il destino dell’azienda potrebbe essere deciso nei prossimi mesi, con il rischio concreto di un fallimento o di una ristrutturazione forzata per evitare la chiusura definitiva.
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