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Autovelox, nuovo colpo di scena: ecco cosa fare se la multa riporta che è omologato
La Cassazione ribadisce che il ricorso al giudice di pace non è sufficiente per contestare la multa da autovelox in caso di errore sull’omologazione.
Il nuovo pronunciamento della Cassazione serve da monito per tutti coloro che intendono fare ricorso contro una multa per eccesso di velocità. In casi in cui il verbale faccia riferimento a una dichiarazione falsa sull’omologazione dell’autovelox, non basta contestare l’errore con un ricorso ordinario: è necessaria anche una querela per falso. Si tratta di un procedimento più complicato e oneroso, che rende ancor più arduo il tentativo di opporsi a una multa basata su dichiarazioni tecnicamente errate.
Omologazione o approvazione? La confusione che persiste
La decisione della Cassazione chiarisce ancora una volta la differenza tra approvazione ministeriale e omologazione di un autovelox. Sebbene la legge richieda l’omologazione degli strumenti di rilevamento della velocità, il verbo utilizzato nei verbali, che spesso fa riferimento a un’automatica omologazione, è in realtà erroneo.
La normativa attuale, infatti, prevede solo l’approvazione del dispositivo, non una sua omologazione in senso stretto. L’utilizzo dei termini “approvato” e “omologato” come sinonimi ha creato confusione, eppure la Cassazione ha ribadito che l’omologazione è una questione che va trattata formalmente e, in caso di discrepanze, si può contestare solo attraverso la querela di falso.
La procedura per contestare la multa
Secondo la Cassazione, un semplice ricorso al giudice di pace non basta a contestare una multa per violazione dei limiti di velocità se il verbale attesta erroneamente che l’autovelox è omologato. In queste situazioni, infatti, il rimedio giuridico possibile è la querela per falso contro gli agenti di polizia che hanno redatto il verbale.
Questo passaggio complicato e spesso oneroso ha fatto nascere preoccupazioni fra i cittadini che si trovano a fronteggiare multe basate su dichiarazioni errate. È infatti importante che chiunque ritenga di essere stato multato ingiustamente a causa di un errore sull’omologazione dell’autovelox sia consapevole dell’ulteriore impegno richiesto per la querela di falso.
Un pericolo anche economico
Il cittadino coinvolto nella vicenda ha dovuto affrontare una sanzione di 500 euro, oltre alle spese legali dei tre gradi di giudizio, nonostante la Polizia avesse erroneamente dichiarato l’autovelox conforme a un prototipo omologato. Questo caso rappresenta una situazione minoritaria, ma estremamente rischiosa per chi decide di fare opposizione alle multe emesse tramite autovelox. La confusione terminologica e le burocrazie legali possono generare enormi costi e impegni che, in molti casi, non sono alla portata di tutti.
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