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Auto elettriche, Giovannini: “Indietro non si torna”
Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, difende l’importanza della transizione alle auto elettriche e interviene sulle colonnine.
Il futuro è tracciato. La transizione alle auto elettriche “non durerà un anno e nemmeno dieci anni”, ma indietro non si torna. In occasione della 75esima conferenza del traffico e della circolazione, organizzata a Roma dall’Automobil club italiano, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini,. non mostra titubanze al riguardo.
Nel corso del meeting il membro dell’esecutivo ha perorato la causa delle Ev, alla base di “un risparmio di emissioni del 66%”, della riduzione “quasi completa del particolato in città” e di un costo di possesso globale, “nonostante i prezzi di listino mediamente più alti, ancora inferiore a quello delle macchine termiche”. Un beneficio, a suo avviso, destinato “a crescere nei prossimi anni”.
In tanti hanno avanzato critiche riguardo al piano. Ma Giovannini difende a spada tratta la transizione ecologica: “L’obiettivo intermedio è il 2030 e l’ulteriore obiettivo, che a sua volta sarà inevitabilmente intermedio, è il 2050. Ma prima si fa e prima si conquistano posizioni di leadership sul mercato internazionale”.
Opporsi è deleterio
“Nel momento in cui un settore, mi riferisco all’automobile, ha preso una decisione di questo tipo, più noi tentiamo di resistere – ha avvertito Giovannini – più è probabile che qualcuno più veloce emerga e ci spiazzi completamente. Ritardare non è un vantaggio, accelerare troppo nemmeno, il vero tema è la velocità ottimale“.
Un fattore critico sono le colonnine di ricarica, ancora troppo poche “La strategia del governo sul Pnrr è multidimensionale e, per quanto possibile, allineata anche dal punto di vista della tempistica per evitare disillusioni – ha proseguito Giovannini -. Bisogna stare attenti a che l’offerta e di automobili e di strumenti di ricarica procedano in parallelo”.
Infine, il ministro ha sottolineato che in futuro dovrebbero esserci “non solo auto meno inquinanti, ma meno auto: senza quest’obiettivo, rischiamo di trasformare tutte le automobili in automobili non inquinanti, ma di restare inchiodati nel traffico come adesso. È questo che vogliamo?”.
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