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Auto elettriche: boom vendite in Italia, ma preoccupa l’assenza di incentivi
Nel 2021 le vendite delle auto elettriche sono aumentate esponenzialmente in Italia, ma la mancata conferma degli incentivi preoccupa.
Le auto elettriche cominciano a diventare una realtà importante anche nel nostro Paese. Secondo quanto attestano le recenti stime commerciali, durante il 2021 sono raddoppiate, complici gli incentivi stanziati dall’esecutivo. Le PEV, vale a dire la somma delle vetture a batterie e plug-in, ha registrato un più 127 per cento, con quasi 137 mila immatricolazioni. Motus-E, l’associazione raggruppante gli stakeholder della mobilità a zero emissioni, lo evidenzia. Eppure, manifesta una certa preoccupazione di fondo, provocata dalla mancata conferma delle agevolazioni. Nel mentre, suggerisce un’operazione strutturale, una programmazione per i prossimi tre anni, soprattutto nella prospettiva dell’abbandono nel 2035 dei veicoli a gasolio e a benzina, così da tagliare la propagazione di gas serra.
Lo scorso anno si sono immatricolate 67.255 auto elettriche a batteria (+107% sul 2020) e 69.499 PHEV (+154%). I mezzi con la spina – spiega l’organizzazione – raggiungono il 9,3 per cento del mercato complessivo, contro il 4,3 per cento del 2020. La best seller, con 10.720 unità, si conferma essere la Fiat 500E, davanti a Smart Fortwo, Renault Twingo e Dacia Spring, la quale mette la freccia sulla Tesla Model 3, che, tuttavia, costituisce il leader in Svizzera. A dicembre le PEV hanno chiuso in calo del 13% rispetto dodici mesi prima, con 11.833 esemplari piazzati.
Motus-E invoca un intervento
Le immatricolazioni dei veicoli a batteria sono state 6.158 (-15%), mentre le plug-in sono state 5.675 (-11%), stando a cui il peggioramento è dipeso dai “ritardi di consegna dovuti alla crisi delle materie prime, dei semiconduttori e dei microchip, la possibilità di immatricolare entro giugno 2022 le auto acquistate tramite prenotazione dell’ecobonus e la fine degli incentivi per auto elettriche, avvenuta ad ottobre 2021, che assieme alla mancata programmazione degli stessi per il triennio a venire preoccupano il mercato e l’intera filiera”. In assenza di “ulteriori supporti – avverte l’associazione – è plausibile ipotizzare una drammatica riduzione di immatricolazioni di vetture elettriche e ibride plug-in nel 2022″. La mancanza di bonus all’acquisto comporta il rischio che “i pochi mezzi elettrici prodotti in Italia siano dirottati verso mercati più appetibili”. Di conseguenza, Motus-E confida in un nuovo “intervento di Mise e Mef all’inizio di quest’anno”.
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