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Il Governo si oppone allo stop delle auto benzina e diesel
Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, conferma la contrarietà del Governo italiano allo stop delle auto benzina e diesel.
Lo stop alla vendita di auto benzina e diesel nei Paesi dell’Unione Europea, avallata dal Parlamento comunitario a partire dal 2035, alimenta ancora discussioni. L’esecutivo italiano è contrario alla decisione presa dall’organismo continentale. Se c’erano eventuali dubbi in proposito (cosa difficile, sicché le istituzioni hanno fin da subito espresso chiaramente la loro posizione), a spazzarle via definitivamente ci pensa ora Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico.
Nel corso di un’intervista al quotidiano Il Messaggero, l’onorevole ha descritto il provvedimento come una “eutanasia della nostra industria”. Secondo l’esponente del Governo Draghi il bando alle auto benzina e diesel costituisce “una scelta ideologica” oltre che una “grande delusione”.
Le preoccupazioni possono diventare grida di disperazione
A detta di Giorgetti, infatti, tale presa di posizione inciderà in maniera negativa sull’economia dell’Italia. “Non si può restare sordi di fronte alle voci di imprenditori e lavoratori e alle loro legittime preoccupazioni – ha commentato -. Non facciamole diventare grida di disperazione“.
Giorgetti ha poi sottolineato il rischio di doversi misurare con l’Asia, una potenza in continua crescita, specialmente la Cina. Difatti, il Vecchio Continente potrebbe perdere l’autonomia produttiva per il settore delle quattro ruote, finendo dunque alla mercé della terra dei dragoni.
Il bando messo alla commercializzazione di auto benzina e diesel rimane, insomma, un tema di estrema attualità per il comparto dei motori. Pur con una spaccatura interna, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta avanzata dalla Commissione di interrompere le vendite entro il 2035, lasciando esclusivamente campo alle vetture elettriche.
La svolta radicale avrà, inevitabilmente, delle conseguenze per la filiera. La nostra penisola avrà il compito di attrezzarsi al meglio e completare una riconversione entro breve. In particolare, la Motor Valley, fiore all’occhiello della realtà nazionale, avrà l’imperativo di rivedere la propria identità.
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