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Angola: firmato accordo per scaricare petrolio in mare aperto

barili petrolio

Come scrive il Corriere della Sera, Chevron ha sottoscritto con il Governo dell’Angola per scaricare il petrolio in mare aperto.

Non scopriamo di certo l’acqua calda se affermiamo che il mondo va a velocità diverse. Lo stesso vale nel caso delle tematiche ambientali. Mentre in Europa si stiano finalmente prendendo dei provvedimenti per salvaguardare l’ecosistema, in altri luoghi del pianeta i Governi locali sottoscrivono intese con società private per mettere a disposizione parte delle loro risorse naturali. Stando a un articolo pubblicato tra le pagine del Corriere della Sera, proprio questo sta accadendo in Angola.

Nella provincia di Cabinda si estrae il 60 per cento del petrolio del Paese, a rappresentanza della metà del Pil. Oltretutto la popolazione locale non ottiene niente, sicché il 54 per cento vive sotto la soglia di povertà. Ora la compagnia petrolifera americana Chevron, mediante la controllata Cabgoc, avrebbe siglato insieme all’esecutivo nazionale una moratoria, per poter scaricare nell’oceano i cd. detriti di perforazione, ovvero i rifiuti petroliferi pericolosi. 

Lunga serie di permessi

“Per arginare l’impatto ambientale dello sfruttamento del petrolio e proteggere l’ecosistema dallo scarico dei frammenti di perforazione delle piattaforme offshore, nel 2014, il governo angolano aveva dato il via a una politica chiamata ‘discarica zero’ – scrive il quotidiano di via Solferino –. Nonostante questa nuova pratica ambientale, il ministero angolano, nel 2019, ha concesso a vari operatori il permesso di scaricare i loro frammenti di trivellazione contaminati solo in caso di attività esplorative in aree di sviluppo e in acque ultra profonde, o in caso di nuove concessioni.

Un via libera che ha allargato le maglie della legge. A maggio, invece la Chevron ha ottenuto l’autorizzazione allo scarico in mare degli scarti contaminati (con un livello massimo di ritenzione di detriti di perforazione del 5%) fino al 2023. Sono autorizzati a scaricare questi rifiuti in fondali bassi a poca distanza dalla riva. Total ed Esso si sono già accodati alla richiesta“.

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Riproduzione riservata © - MM

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