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Mercedes-Benz: netta ripresa nel 2021, quasi ai livelli pre-Covid
La Mercedes-Benz ha reso noti i risultati commerciali ottenuti nel corso del 2021, che si dimostrano in netta ripresa rispetto all’anno prima.
Dal 2021 la Mercedes-Benz ne esce notevolmente rafforzata in confronto al 2020 e quasi sugli stessi livelli del periodo ante Covid. Nello specifico, il fatturato ha raggiunto i 168 miliardi di euro, a fronte dei 154,3 del 2020 e dei 172,7 del 2019. Il risultato finanziario è stato di 29,1 miliardi di euro (6,6 nel 2020), mentre quello rettificato è stato di 19,2 miliardi di euro, con un’impennata del 105 per cento rispetto agli 8,6 miliardi di euro del 2020.
L’utile netto è stato di 23,4 miliardi di euro, contro i 4 miliardi di un anno fa. Esclusi gli effetti del deconsolidamento, l’utile netto è salito a 14,2 miliardi di euro e l’utile per azioni a 12,89 euro (più 280 per cento). Dal 2019 le spese fisse di Mercedes-Benz Cars sono calate del 16 per cento, mentre i ricavi per unità sono migliorati del 26 per cento, a una media di 49.800 euro per vettura.
Dal 2019 le spese fisse di Mercedes-Benz Cars sono diminuite del 16 per cento, mentre i ricavi per unità sono cresciuti del 26 cento a una media di 49.800 euro per veicolo. I volumi della divisione (compresi i van) hanno segnalato un meno 5 per cento, a 2.330.169 veicoli. Di questi, le vendite di autovetture sono diminuite a 2.054.962, principalmente a causa della mancanza di semiconduttori.
Il premium esalta
Gli esemplari premium hanno, invece, registrato un nuovo primato di vendite nel 2021. In Cina sono aumentate a oltre 1.000 unità al mese da giugno, fatta eccezione per ottobre, quando le forniture erano limitate. Nel comparto dei van, frutto della strategia di focalizzarsi sull’alimentazione elettrica, le vendite dei mezzi a batteria hanno finito per più che raddoppiare.
Il ritorno sulle vendite (RoS) rettificato per Mercedes-Benz Cars e Vans è salito al 12,7 per cento, dal 6,9 per cento del periodo del 2020. Nonostante la situazione stia andando verso una graduale stabilizzazione, il colosso tedesco prevede che le difficoltà legate alla carenza di microchip manterranno comunque un impatto sul mercato nel 2022.
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