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Adas: interessano, ma solo nel pacchetto di serie
Gli acquirenti delle auto apprezzano sì i sistemi Adas, purché siano compresi nel pacchetto di serie, come attesta uno studio.
I principali marchi automotive fanno sempre più ricorso a servizi e optional, nel tentativo di cavalcare anche l’onda della crescente connettività delle vetture. Tuttavia, non è assodato che esista una domanda sufficientemente elevata da andare incontro alle aspettative del pubblico, perlomeno nel breve termine. A segnalarlo un report diffuso dalla società di consulenza Deloitte e inserito nel Global Automotive Consumer Study 2022. Dalle rilevazioni effettuate, il 69 per cento degli italiani non accetta di pagare oltre 450 euro per accaparrarsi tecnologie di sicurezza avanzate, vale a dire i c.d. Adas.
A livello globale, la prevalenza del campione interpellato apprezza sì i progressi avvenuti su questo versante, ma è frenato dall’idea di sostenere un esborso ulteriore per trarne beneficio.
“Nella percezione dei consumatori, infatti, l’impiego di tecnologie sempre più innovative e sofisticate appare un requisito ormai necessario per differenziare i brand e i modelli sul mercato, ma è un costo di cui dovrebbero farsi carico le case produttrici stesse anziché trasferirlo agli acquirenti“, spiega la Deloitte.
Elettriche e concessionarie
In parallelo alle nuove tecnologie, prosegue l’impegno nell’elettrificazione. A dispetto di un interesse in continuo aumento, risulta tuttora tangibile la differenza tra i vari territori, perlopiù legate alle due solite criticità: l’autonomia e la disponibilità dei punti di ricarica. La percentuale di italiani orientata a comprare un’ibrida o un’elettrica si mantiene stabile al 69%, un dato ben superiore di altre Nazioni, dalla Cina (42%) agli USA (31%).
Sempre nella nostra penisola, l’83 per cento delle persone preferisce tuttora ordinare un modello esclusivamente presso una concessionaria fisica, in crescita rispetto al 78 per cento del 2021. Infine, permane l’idea dell’auto come mezzo privato per i consumatori, specie nei Paesi occidentali. Mentre la preferenza si assesta al 54% in Giappone e al 60% in Cina, la percentuale tocca il 67% in Germania, il 70% in Italia e il 76% negli Stati Uniti.
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