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WRC 2022, inizia l’era ibrida: Pirelli già al lavoro
Pirelli è già operativa per il Mondiale di rally 2022, quando a competere tra loro saranno, per la prima volta, le vetture ibride.
Con l’ultimo week-end del campionato, sul circuito di Monza, passa agli archivi il Mondiale Rally 2021, sotto il segno di Sébastian Ogier (Toyota Yaris), il migliore in gara. La competizione iridata ha avuto il merito di riportare Pirelli nel posto che le compete, come fornitore unico di pneumatici.
Una serie di sfide ha testato le capacità della rinomata casa tricolore, capace di dimostrarsi all’altezza della importanti responsabilità conferitele nonostante lo scoppio dell’emergenza epidemiologica e le sue inevitabili conseguenze. Competenza e determinazione le hanno permesso di vivere una stagione da autentica protagonista. Tra i fautori degli splendidi mesi vissuti, un ruolo di primo piano se lo è ritagliato Andrea Mikkelsen, fresco campione della categoria WRC2 alla guida di una Skoda Fabia.
Data l’ampia superficie dove hanno avuto luogo le sedici prove speciali, il fine settimana brianzolo si profilava abbastanza complicato. Non poche incognite accompagnavano gli pneumatici. Per risultare all’altezza del compito, la prevalenza dei driver ha preferito adottare le nuove Pirelli P Zero RA WRC HA per asfalto a mescola dura, abbinate a quella morbida adottate pure per le sessioni in condizioni ambientali alquanto rigide.
Più peso e più potenza
Ora è il tempo di riposarsi, fino a un certo punto. L’introduzione delle vetture ibride comporterà una capacità di adattamento non indifferente. A tal proposito, il responsabile Pirelli Rally Racing, Terenzio Testoni, ha commentato: “Sapevamo dell’ibrido prima ancora di iniziare l’avventura nel WRC: abbiamo quindi sviluppato gli pneumatici per le vetture a combustione consapevoli che poi sarebbe stato necessario un piccolo adattamento per la nuova alimentazione”.
“Per il 2022 abbiamo due informazioni certe: le auto avranno 100 kW di potenza in più, ma questo non ci preoccupa perché sarà solo per due secondi, e saranno più pesanti di 80/120 chili, problema presto arginabile e simulabile con le dovute zavorre – ha proseguito Testoni -. Il vero ostacolo saranno le durate dei test, perché con le vetture ibride saranno necessarie più interruzioni per ricaricare le batterie, cosa che ovviamente comporta considerevoli perdite di tempo. In ogni caso, secondo noi il prodotto al 90% sarà lo stesso di oggi, ma serviranno i primi sei mesi della stagione per capire davvero cosa succederà”.
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