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Crisi semiconduttori: Ue apre a sussidi
Vista la crisi dei semiconduttori, l’esecutivo dell’Unione Europea ha pubblicato una nota dove apre all’erogazione di sussidi.
Pubblicando la revisione delle normative comunitarie sugli aiuti statali per renderle più adatti alle sfide della tecnologia e del verde, l’esecutivo dell’Unione Europea ha rilasciato un importante annuncio inerente ai semiconduttori e alla loro crisi. “In considerazione della situazione eccezionale” nel settore, “della loro rilevanza e della dipendenza dall’offerta di un numero limitato di imprese in un contesto geopolitico difficile, la Commissione può prevedere l’approvazione di sussidi per colmare potenziali carenze di finanziamento”. Nella fattispecie, le istituzioni spingono verso la creazione di “strutture uniche” nel Vecchio Continente. “I contributi – riporta sempre il documento emanato – “sarebbero soggetti a solide salvaguardie in materia di concorrenza”.
L’esecutivo dell’Unione Europea dice di sì alla concessione dei sussidi alle realtà colpite
Mossa dal fine di promuovere le sinergie e i giganti europei nell’industria dell’automotive e pure nel business dei semiconduttori, Bruxelles “continuerà a sostenere gli sforzi in corso degli Stati” per sviluppare “importanti progetti paneuropei di comune interesse europeo che – si legge nel documento – superino congiuntamente i fallimenti del mercato consentendo innovazioni pionieristiche e investimenti infrastrutturali nelle principali priorità verdi e digitali, vale a dire idrogeno, cloud, salute e microelettronica”.
La prossima nota sugli aiuti di Stato e su tali progetti paneuropei rafforzerà ulteriormente la loro apertura, supporterà il coinvolgimento delle piccole e medie imprese e chiarirà i criteri per condividere le risorse nazionali e comunitarie. Le verifiche esercitate dalle autorità di riferimento dell’Unione Europea continueranno poi a “consentire alle aziende di raggiungere una scala maggiore, assicurandosi che i mercati rimangano competitivi e le catene di approvvigionamento diversificate”. Inoltre, l’Antitrust dà alle imprese la facoltà di “unire le forze per portare avanti i propri sforzi di ricerca e sviluppo, progettare, produrre e commercializzare prodotti o acquistare congiuntamente prodotti o servizi di cui potrebbero aver bisogno per le proprie operazioni”.
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