News
Crisi microchip: il Parlamento Ue approva il Chips Act
Il Parlamento dell’Unione Europea ha approvato il Chips Act, che mira a risolvere la crisi dei microchip con un piano da 43 miliardi di euro.
In questi giorni a Strasburgo si stanno gettando le basi per il futuro elettrico. Ufficializzato dal Consiglio Ue il bando dei mezzi termici dal 2035, adesso il Parlamento comunitario ha approvato lo European Chips Act. La nuova misura sancita dalle autoritĂ sovranazionali mira a rendere il Vecchio Continente indipendente dai Paesi asiatici, evitando una nuova crisi dei microchip, raddoppiando la quota di mercato, dal 10 al 20 per cento, entro la fine del decennio. Il piano prevede un investimento da 43 miliardi di euro.
Il provvedimento mira ad aumentare la produzione di semiconduttori di ultima generazione, allo sviluppo di poli di eccellenza e a delineare delle soluzioni d’emergenza. In situazioni di grave dissesto, come la pandemia da Coronavirus, verrebbero introdotte delle risposte specifiche, volte a salvaguardare gli interessi degli Stati membri dell’Unione Europea. Adesso il Consiglio e il Parlamento Ue dialogheranno tra loro per definire i termini dell’operazione, in vista di una successiva approvazione.
Un attore chiave
“Il Chips Act dell’Ue dovrebbe fare dell’Europa un attore chiave nell’arena globale dei semiconduttori – ha dichiarato il relatore Dan Nica -. Non solo il bilancio deve essere commisurato alle sfide e finanziato con denaro fresco, ma l’Ue dovrebbe essere all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione, avere un ambiente favorevole alle imprese, un rapido processo di autorizzazione e investire in una forza lavoro qualificata per il settore dei semiconduttori. Il nostro obiettivo è garantire la crescita in Europa, prepararci alle sfide future e disporre dei meccanismi giusti per le crisi future”.
Inoltre, gli eurodeputati hanno avallato l’iniziativa “Chips for Europe”, che punta “a sostenere lo sviluppo di capacità su larga scala attraverso investimenti in infrastrutture di ricerca, sviluppo e innovazione a livello Ue e apertamente accessibili”.
La relatrice Eva Maydell ha commentato: “I microchip sono parte integrante delle transizioni digitali e verdi dell’Ue, nonché della nostra agenda geopolitica. Chiediamo nuovi finanziamenti che riflettano l’importanza strategica del settore europeo dei semiconduttori. Anche i partner e i concorrenti europei stanno investendo molto nelle loro strutture, competenze e innovazione relative ai chip. Potremmo non avere l’enorme potenza finanziaria degli Stati Uniti, ma il budget offerto dalla Commissione e dal Consiglio deve riflettere la gravità della sfida”.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM