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Multe: rincaro dell’11% nel 2023?
L’importo delle multe potrebbe subire un incremento dell’11 per cento nel 2023, applicando l’art. 195 del Codice della Strada.
Il fenomeno dell’inflazione potrebbe sortire ulteriori conseguenze negative sul fronte della mobilità. Mentre il Governo Meloni ha da poco prorogato il “taglio” alle accise fino al 31 dicembre, adesso una nuova questione delicata preme all’intera comunità degli automobilisti. In un periodo così delicato, dove tante famiglie faticano a sbarcare il lunario, il possibile aumento delle multe costituirebbe l’ennesima beffa.
L’art. 195 del Codice della Strada prevede che ogni due anni l’importo delle sanzioni a carico dei trasgressori vada rivisto sulla base dei valori Istat. Si prevedono, ovvero, dei ritocchi in relazione all’indice dei prezzi al consumo. Se la regola trovasse applicazione anche per il prossimo anno, le contravvenzioni subirebbero un incremento dell’11 per cento. Pertanto, l’uso improprio del cellulare alla guida sarebbe, ad esempio, punito con multe che da 167 salirebbero a 185 euro e la violazione della Zona a Traffico Limitato farebbe crescere il conto da 83 a 92 euro.
La “scappatoia”
Il compito di pronunciarsi compete al ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme al dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La scadenza per l’adeguamento è fissata al 1° dicembre: se entro allora le autorità di riferimento si attiveranno, i nuovi limiti entrerebbero in vigore il 1° gennaio 2023. Tuttavia, la speranza che ciò non abbia luogo rimane, come riferiscono le associazioni dei consumatori quali Codacons e Assoutenti, nonché il parlamentare Simone Baldelli. In caso di provvedimento ad hoc, infatti, l’allarme rientrerebbe.
Il numero uno di Assoutenti, Fabio Truzzi, ha definito “ingiustificato e paradossale” l’aumento ai microfoni di Repubblica. Secondo Truzzi, “i Comuni incassano ogni anno oltre 3 miliardi di euro dalle contravvenzioni, i quali vengono spesso utilizzati per coprire i buchi di bilancio più che per migliorare la sicurezza stradale”. In alternativa, il presidente del gruppo raccomanda di “dissuadere i cattivi comportamenti estendendo il sistema della patente a punti anche alle infrazioni minori”.
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