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Hamilton vuole una Ferrari su misura, ma a Maranello la priorità è la massima prestazione

Il campione inglese chiede che la Ferrari 2026 rispecchi il suo stile di guida, ma il vice team principal chiarisce: “La priorità è la prestazione”.
L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari ha già acceso i riflettori sul 2026, anno della rivoluzione tecnica in Formula 1. Il sette volte campione del mondo, nonostante non abbia ancora debuttato ufficialmente con la Scuderia di Maranello, è già al lavoro per assicurarsi che la futura monoposto si adatti al suo stile di guida.
In particolare, Hamilton ha dichiarato a Silverstone di essere in contatto costante con il direttore tecnico Loic Serra per fare in modo che la nuova macchina “abbia il suo Dna”. La sua richiesta arriva dopo le difficoltà incontrate nell’adattarsi alla SF-25, la vettura di questa stagione. Hamilton ha anche suggerito al team di abbandonare lo sviluppo del 2025 per focalizzarsi sul 2026, scelta che potrebbe riflettere una strategia di lungo periodo.
D’Ambrosio risponde: prima la prestazione, poi i piloti
La replica alle richieste di Hamilton è arrivata puntuale da Jerome D’Ambrosio, vice team principal della Ferrari, in un’intervista ad Auto Motor und Sport. L’ex pilota belga ha chiarito che lo sviluppo della vettura segue criteri oggettivi di massimizzazione della performance, e che solo successivamente si considera l’apporto dei piloti: “Loic e il suo team vogliono semplicemente costruire la monoposto più veloce possibile. E ci sono alcuni parametri oggettivi che devono essere presi in considerazione”.
D’Ambrosio ha spiegato che è solo nella seconda fase dello sviluppo che si valutano le esigenze dei piloti, lavorando su messa a punto e bilanciamento per adattare la monoposto agli stili individuali.

Equilibrio tra i piloti e nessuna preferenza per Hamilton
D’Ambrosio ha infine voluto spegnere ogni polemica legata al passato comune tra Serra e Hamilton ai tempi della Mercedes. “Il fatto che Loic abbia lavorato con Lewis per molti anni naturalmente aiuta sul piano della comunicazione. Ma Loic ha un ottimo rapporto anche con Charles”, ha puntualizzato il dirigente.
Inoltre, ha spiegato che in Ferrari si tengono riunioni regolari con entrambi i piloti per raccogliere feedback e valutare come trasformare le richieste in prestazioni. “Spesso – ha aggiunto – ci rendiamo conto che i desideri di Hamilton e Leclerc sono molto simili”. Parole che delineano una strategia di equilibrio tra i due piloti, senza favoritismi ma con l’obiettivo comune di riportare la Ferrari al vertice.
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