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Gelo in casa Ferrari, Vasseur risponde a Hamilton: “Non è che la macchina non funziona”
Il team principal analizza il difficile weekend della Ferrari a Montreal tra strategie sbagliate, tensioni interne e polemiche con la stampa.
Un weekend amaro per la Ferrari e per il suo team principal Frederic Vasseur, quello appena concluso al Gran Premio del Canada. Nonostante il quinto e sesto posto finali, i volti all’interno del box di Maranello non mostrano soddisfazione. Il Cavallino, infatti, è rimasto tagliato fuori dalla lotta per le posizioni di vertice, mentre Red Bull, Mercedes e McLaren hanno dato spettacolo nelle zone nobili della classifica.
Vasseur dopo Montreal: Ferrari fuori dal gruppo di testa e piena di tensioni
Ma ciò che più preoccupa Vasseur è l’atmosfera che si respira nel team. “Nonostante i punti portati a casa, non posso essere contento: abbiamo commesso troppi errori, è stato un weekend difficile fin dalle prove libere”, ha spiegato ai microfoni di Sky. La tensione interna, acuita anche da polemiche con la stampa, sembra pesare sulle prestazioni e sul morale.
Che il clima nel team non sia dei più sereni lo si è notato ancora una volta in gara, con una serie di piccati messaggi di Charles Leclerc rivolti al muretto box, per le scelte di strategia fatte a dispetto delle considerazioni del pilota. Ed anche lo stesso Lewis Hamilton a fine gara ha lasciato trasparire una certa dose di frustrazione, esternando perplessità sull’arrivo ritardato degli sviluppi e suggerendo di dedicarsi fin d’ora alla monoposto del 2026.
Strategie sbagliate e problemi in pista: “Non dobbiamo cambiare tutto, ma lavorare meglio”
Il manager francese ha riconosciuto che a Montreal si sono accumulati troppi problemi: “Dalla macchina disponibile solo nelle FP1, all’errore in qualifica, al problema in gara… tutto troppo per un solo fine settimana”.
Particolare attenzione è stata dedicata alla strategia a una sosta richiesta da Leclerc, poi scartata: “Non credo fosse la soluzione. Tutti i primi cinque hanno fatto due soste. Forse poteva funzionare, ma non era garantito”. Vasseur ha sottolineato che il vero nodo resta la mancanza di coesione nell’arco del weekend: il potenziale della vettura c’è, come dimostrato da alcuni settori record in qualifica, ma manca la capacità di mettere tutto insieme.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti alla SF-25, il team principal ha risposto anche indirettamente alle richieste di Lewis Hamilton, affermando: “Gli aggiornamenti arriveranno, ma non penso siano il problema principale. Alcuni li portiamo senza dichiararli. La macchina ha potenziale, dobbiamo solo lavorare in modo più pulito”.
Tensioni mediatiche e clima interno: “Serve calma, non una rivoluzione”
Il momento negativo della Ferrari è reso più complesso da frizioni con la stampa, su cui Vasseur è tornato con tono polemico: “Non voglio ripetere quanto detto nei giorni scorsi, ma non credo che l’ambiente attorno a noi stia aiutando. C’è tensione, e quando c’è tensione, si commettono più errori”.
Vasseur ha lanciato un appello alla calma e alla cooperazione interna, citando l’esempio della Mercedes, capace di risollevarsi senza rivoluzioni: “Anche loro hanno sofferto molto, ma hanno continuato a spingere e oggi hanno avuto successo. È questo che dobbiamo fare anche noi”.
Nonostante i rumors e la mancanza di dichiarazioni pubbliche da parte della dirigenza Ferrari, Vasseur ha assicurato che i vertici sono al suo fianco: “La cosa più importante è che tutti spingano nella stessa direzione. Non voglio combattere con tutti, dentro e fuori. Serve serenità”.
Infine, una precisazione sulla classifica: “Siamo secondi nel Mondiale Costruttori”, ha dichiarato. In realtà, dopo il GP canadese, la Mercedes è tornata davanti, relegando Ferrari al terzo posto. Un dettaglio che fotografa bene la confusione del momento, ma che, secondo Vasseur, “non è la fine del mondo”. Il cammino è ancora lungo, ma servono unità, lucidità e fiducia per tornare davvero competitivi.
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