Sport
Formula 1, Domenicali: “Niente più Gran Premi in Russia”
Il ceo Stefano Domenicali ha chiarito che non saranno più organizzati Gran Premi di Formula 1 sui circuiti della Russia.
Spesso hanno tenuto banco negli ultimi anni le discussioni circa la decisione della Formula 1 di organizzare dei Gran Premi in Paesi molto chiacchierati per le questioni umani e civili. In linea generale il Circus ha ogni volta ribadito di non voler chiudere le porte a nessun Paese, evidenziando piuttosto quanto l’espansione internazionale possa fornire dei benefici, avvicinando la Nazione in questione ad allontanarsi dalle posizioni estremiste.
Quest’anno, tuttavia, i vertici FIA e F1 hanno cancellato la tappa in Russia dal calendario, la quale, stando ai piani precedentemente sottoscritti, sarebbe dovuto andare in scena sul circuito di Sochi, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca. Quindi, è giunta anche la cancellazione dei GP previsti per i prossimi campionati sulla nuova pista di Igora Drive, a San Pietroburgo. Attraverso tali manovre si desidera isolare in ambito sportivo lo Stato di Vladimir Putin.
L’amministratore delegato Stefano Domenicali ha rilasciato delle dichiarazioni a tal proposito in un’intervista per il portale tedesco Sport Bild. Il manager italiano ha illustrato qual è la posizione della Formula 1, in maniera chiara e inequivocabile: “Ho sempre pensato che non si debba mai dire mai ma in questo caso posso promettere con certezza che non negozieremo più con loro. Non ci saranno più gare in Russia”.
La replica degli organizzatori
Le dichiarazioni hanno provocato la piccata reazione dei piani alti del circuito russo. All’agenzia di stampa Tass, l’organizzatore Alexey Titov ha spiegato: “La situazione attuale dello sport mondiale è estremamente politicizzata è necessario analizzare le parole di Domenicali avendo questo in mente. Le sue parole hanno una marcata connotazione politica che non ha nulla a che fare con il vero spirito dello sport“.
Inoltre, Titov ha sottolineato come la Formula 1 abbia l’onere di restituire la somma da Rosgonki: “Questo debito esiste, è confermato e la nostra posizione al riguardo è immutata ci aspettiamo un rimborso a prescindere dall’attuale posizione della FOM in relazione allo svolgimento di gare nella Federazione Russa“.
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