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F1, futuro di Christian Horner: non solo Ferrari pensa all’ex Red Bull

Dopo l’addio alla Red Bull, il futuro di Christian Horner resta incerto ma centrale nel paddock. Alpine possibile destinazione, ma occhio alla Ferrari.
La separazione tra Christian Horner e la Red Bull ha scosso profondamente il mondo della Formula 1, ponendo fine a un’era durata quasi vent’anni. Dal 2005, anno del debutto della scuderia di Milton Keynes, Horner ha incarnato la leadership del team, guidandolo a successi planetari. Ma oggi, con alle spalle uno dei palmarès più ricchi della categoria e un’indagine ancora pendente sul suo comportamento, si apre per il manager inglese una fase di transizione. Un futuro che difficilmente lo vedrà inattivo a lungo.
Ferrari? Suggestiva ma poco probabile
Accostare Christian Horner alla Ferrari è un riflesso quasi naturale. Le recenti voci su un possibile avvicendamento di Fred Vasseur, unite all’imminente arrivo di Lewis Hamilton a Maranello, hanno alimentato le fantasie sul binomio tutto britannico al vertice della Rossa. Tuttavia, secondo quanto filtrato, Horner non sarebbe oggi una pista concreta per la Ferrari, nonostante un contatto risalente a prima dell’ingaggio di Vasseur. Lo stesso Horner ha ammesso di essere stato sondato in passato dal Cavallino, ma all’epoca il suo legame con Red Bull sembrava inattaccabile. Ora che la frattura si è consumata, resta difficile immaginare che Maranello possa voltare pagina così rapidamente e puntare su una figura così esposta mediaticamente.
Alpine: la vera opportunità?
Molto più concreta, invece, appare la possibilità che Horner possa approdare in Alpine. Tra lui e Flavio Briatore, appena rientrato in orbita Renault, esiste una sintonia strategica non indifferente. Briatore, che ha elogiato pubblicamente Horner, potrebbe già essere in contatto con lui. Alpine è in crisi profonda: ultima nel Mondiale Costruttori, ha avviato un’importante transizione tecnica con il passaggio ai motori Mercedes nel 2026 e la dismissione dello storico reparto motori di Viry-Chatillon.
Inoltre, la partenza imminente del CEO Luca De Meo – che il 15 luglio passerà a Kering – lascia un vuoto gestionale che il gruppo Renault deve colmare, forse affidando la guida temporanea a Denis Le Vot di Dacia. In questo contesto, la figura di Horner, che alla Red Bull era anche CEO oltre che team principal, rappresenterebbe una scelta logica e d’impatto, capace di dare una scossa organizzativa e tecnica.

Un futuro da squalo, ma con tempistiche precise
Nonostante il clamore, Horner non ha alcuna urgenza di firmare un nuovo contratto. I meccanismi di gardening leave (il periodo di inattività dopo la separazione da un team) suggeriscono che prima della fine del 2025 non vedremo il manager inglese in un nuovo ruolo operativo. E questo potrebbe essere un vantaggio: l’avvio del nuovo regolamento tecnico nel 2026 è destinato a ridisegnare le gerarchie in pista, e chi fallirà il progetto sarà vulnerabile.
“Horner potrebbe cogliere al volo l’occasione di sostituire chi sbaglierà strategia, entrando nel team giusto al momento giusto”. Una cosa è certa: la Formula 1 è il suo habitat, e per uno come lui, abituato a muoversi come uno squalo nel paddock, restare fuori dai giochi troppo a lungo non è un’opzione.
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