Sport
F1, Aston Martin: c’è pronta una nuova configurazione dell’AMR22
Il direttore dell’Aston Martin, Tom McCullough, ha rivelato che il team sta già lavorando ad una versione completamente diversa della AMR22.
Queste le parole del direttore delle performance dell’Aston Martin Tom McCullough:
“La monoposto che state vedendo ora non è affatto come quella che abbiamo in galleria del vento”, ha detto McCullough. “Ma sono sicuro che sia lo stesso per tutti, su e giù per la pitlane”.
“Mentre adatti e cerchi di ottimizzare la tua macchina, puoi scoprire un punto forte al quale magari avevi dato solo una mezza occhiata in precedenza. Quindi vanno rivisti i dati di cui si dispone. Come ha già detto Andy Green”.
“Di tutte le soluzioni che abbiamo visto, dal punto di vista del packaging e della filosofia della vettura, abbiamo preferito avere un po’ più di libertà e non vincolarci totalmente ad un filone. Penso che per tutte le squadre alla fine ci sarà un elemento di convergenza, ma forse non in maniera così radicale, quindi è un momento molto interessante, anche se probabilmente c’è un sovraccarico di informazioni per gli aerodinamici”.
Continuano le dichiarazioni
“Non avevamo idea che stesse arrivando”, ha rivelato McCullough dell’Aston Martin. “Non condividiamo questo tipo di informazioni. Con loro condividiamo sospensioni posteriori, cambio ed idraulica del motore”.
“Quindi l’intero pacchetto radiatore e il raffredamento non ha nulla a che fare con quelle che sono le nostre conoscenze. Ho iniziato a vedere che ne parlavano sui social media il giorno prima, ma è stata la prima volta”.
“Penso che quello che ha fatto di diverso la Mercedes sia fondamentalmente l’imballaggio dei radiatori, che poi alimentano gli scambiatori di calore. Ma è affascinante vedere l’interpretazione di tutti sulle pance, che ovviamente è un’area di libertà, ed ha una certa importanza per il controllo dell’aerodinamica”.
Conclude “Sono stati i sei giorni di test più difficili in cui sia mai stato coinvolto, anche solo per il fatto di dover capire come reagire ad alcune cose e cercare di portare a termine il programma. Bisognava mappare e capire la macchina, cercando di tirarne fuori il massimo delle prestazioni”.
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