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Volkswagen trema: scioperano 100 mila lavoratori
Sciopero di massa alla Volkswagen: per due ore si fermano nove impianti. Protesta contro tagli e chiusure, con impatti economici e tensioni politiche crescenti.
I lavoratori e le lavoratrici della Volkswagen hanno aderito in massa allo sciopero di avvertimento indetto dal sindacato IG Metall. La mobilitazione, scaturita dal mancato accordo sul rinnovo del contratto collettivo, è stata una risposta ai piani di ristrutturazione aziendale che prevedono tagli agli organici e chiusure di impianti. Nella prima giornata, circa 98.650 dipendenti, oltre l’80% degli interessati dai negoziati, hanno interrotto le attivitĂ per due ore, partecipando a picchetti e cortei in tutta la Germania. Thorsten Gröger, capo negoziatore del sindacato, ha definito lo sciopero un segnale potente e ha avvertito: senza un accordo al prossimo tavolo, previsto per il 9 dicembre, la mobilitazione potrebbe intensificarsi fino ad assumere una portata storica.
I numeri e gli impianti coinvolti
Lo sciopero ha paralizzato nove impianti Volkswagen. Solo a Wolfsburg, sede storica della casa automobilistica, hanno partecipato 47.000 lavoratori. Grandi adesioni si sono registrate anche a Kassel (12.500), Hannover e Zwickau (9.000 ciascuno), Emden (7.600), Braunschweig (7.000) e Salzgitter (5.400). La mobilitazione non ha interessato OsnabrĂĽck, destinata alla chiusura, perchĂ© sottoposta a un diverso contratto di lavoro. Volkswagen ha giustificato i tagli con un eccesso di capacitĂ produttiva, un calo della domanda e la crescente concorrenza internazionale, soprattutto sul mercato cinese. IG Metall ha respinto queste motivazioni, accusando l’azienda di voler scaricare sui lavoratori il peso delle difficoltĂ economiche.
Impatti economici e implicazioni politiche
La protesta ha giĂ avuto ripercussioni sul mercato, con un calo dell’1,46% del titolo Volkswagen in Borsa nella mattinata successiva allo sciopero. L’ondata di scioperi si inserisce in un momento critico per l’industria tedesca, simbolo delle sfide che attraversano il settore industriale del Paese. In vista delle elezioni parlamentari del 23 febbraio, il caso Volkswagen rischia di diventare una questione politica, con implicazioni che potrebbero estendersi oltre l’automotive. Gröger ha lanciato un messaggio chiaro alla dirigenza: “Se necessario, questa sarĂ la battaglia contrattuale piĂą dura che Volkswagen abbia mai affrontato“.
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