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Volkswagen Group non più “auto del popolo”: mirerà alla clientela premium
Volkswagen Group smetterà di essere “l’auto del popolo”, virando su una clientela di tipo premium, sull’esempio di Mercedes e BMW.
Grosse novità in vista per il Volkswagen Group. Anziché i volumi e le quote di mercato, in futuro il gigante tedesco farà leva sulla qualità e la marginalità delle vendite. Lo ha svelato in un’intervista al Financial Times il direttore finanziaria Arno Antlitz. “L’obiettivo chiave non è la crescita”, dichiara il manager, segnando una evidente svolta. Di conseguenza, il gruppo attuerà un drastico taglio del portafoglio prodotti europeo di veicoli a benzina e diesel: nel corso dei prossimi otto anni i quasi 100 modelli offerte dai vari brand saranno ridotti del 60 per cento.
Dunque, come spiega il quotidiano finanziario londinese, il conglomerato si focalizzerà sulla realizzazione di proposte di alta gamma e comunque più redditizi. Smetterà di pensare alla massa e accantonerà l’ossessiva ricerca della leadership su scala internazionale perseguita in passato da Winkertorn e Piëch, a costo di mantenere un posto in segmenti o Regioni in perdita con il lancio di decine di modelli.
I piani delle Case
Tuttavia, è palese come prima la pandemia e poi la carenza di semiconduttori abbiano influito sui piani produttivi e commerciali delle Case. Ne dà conferma il rendimento messo a segno dalle connazionali BMW e Mercedes nel 2021, forti di margini record malgrado un consistente calo dei volumi. Alla crisi dei semiconduttori il Volkswagen Group ha stabilito di rispondere assegnando la massima priorità ai veicoli Audi e Porsche, maggiormente costosi per il mercato ma fonte di maggiori introiti per i bilanci aziendali.
Inoltre, a Wolfsburg nutrono dubbi circa la crescita dimensionale, poiché c’è l’esigenza di spalmare le spese sul maggior numero possibile di vetture: “Abbiamo una base di costi fissi significativamente inferiore – spiega Antlitz -, quindi siamo meno dipendenti dai volumi e dalla crescita”. L’offensiva elettrica non è, infine, destinata ad aumentare le vendite e permangono dubbi sulla redditività a breve, dato il boom dei prezzi delle materie prime per le batterie, a cominciare dal nickel.
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